Centrodestra, Crosetto: «I leader si riuniscano. A Salvini non conviene fare la guerra alla Meloni»
«I leader devono sedersi attorno a un tavolo: è lì che si risolvono le controversie. Se non succede queste ferite diventeranno sempre più difficili da curare». Per Guido Crosetto lo stallo che si è creato nel centrodestra dopo il voto sul Cda Rai si risolve con la «volontà» e parlando «senza pregiudizi». Ma anche prendendo atto che «nessuno può pretende che l’altro si autolimiti nella sua crescita elettorale. In un’alleanza – ha avvertito – l’importante è che cresca l’alleanza: non si può pensare di trovare un modo affinché uno non cresca più dell’altro».
Crosetto: «Se il centrodestra fallisse, gioirebbero in tanti»
Intervistato da Libero, Crosetto ha quindi avvertito che «è una stupidaggine se il centrodestra esclude così di poter essere l’asse portante della nuova maggioranza, indipendentemente da chi, al suo interno, sarà indicato come premier…». «La speranza di quasi tutti, a quanto pare, è che sia messo male. Così non ci sarebbe un’alternativa per qualche altro anno…», ha avvertito il cofondatore di FdI, per il quale «è normale che in politica tutti sperino che chi è dato come sicuro vincitore imploda e che si riaprano i giochi: no? Ormai sono anni che per amore o per forza il centrodestra non riesce a governare. Anche quando ottiene i voti. Se per caso dovesse fallire anche ora sarebbero contenti in tanti: l’espediente per andare avanti, del resto, è stato sempre trovato dal 2011 in poi…».
Sulla Rai «qualcuno ha forzato la mano, cercando la rissa»
Per Crosetto, però, in questo caso «stanno facendo tutto da soli, dall’interno». Per il caso del Cda Rai, infatti, «non si può colpevolizzare nessuno al di fuori». E lo stesso vale per il precedente del Copasir. «Sono vicende che hanno rilevanza istituzionale, ma che nascono da problematiche interne», ha chiarito, sottolineando che «se il centrodestra avesse trovato un accordo, non impossibile, non saremmo in questa situazione. Qualcuno ha voluto forzare la mano, perché dare un consigliere in più a FI che già controlla la Vigilanza Rai sembra un atto voluto. Per dare uno schiaffo, politicamente parlando, sperando di scatenare la rissa».
Quelli che cercano di relegare FdI tra gli “impresentabili”
Secondo l’ex sottosegretario alla Difesa, «non tutti tifano perché si spezzi la corda che si sta tirando». Ma non ci sono dubbi che il voto sulla Rai sia stato un incidente grave, «e assolutamente poco lungimirante». «Qualcuno – ha sottolineato ancora Crosetto – si è messo in testa che il modo per continuare a governare sia proseguire con questa maggioranza Draghi, così come in Europa c’è la maggioranza Ursula: con tutto e il contrario di tutto tenuto insieme da un nemico comune ed un leader staccato da tutti». Per riuscirci bisognerebbe però «è trovare il modo di relegare FdI fra gli “impresentabili”, stile Le Pen in Francia». Una tentazione che colpisce «persino qualcuno della Lega», che «reputa di poter cavalcare ciò dicendo: eravamo gli impresentabili, adesso ci stiamo rifacendo la verginità. Tanto da costituire una nuova maggioranza senza FdI».
Crosetto: «Salvini rischia di farsi più male di tutti»
Si tratta però di un terreno più che insidioso perché «quel qualcuno non ha capito che il giorno in cui sarà l’ora della Meloni lo sarà pure per Salvini. Simul stabunt, simul cadent…». Ma Crosetto, parlando della Calabria, ha invitato alla cautela lo stesso FdI. L’ipotesi di rimettere in discussione la candidatura rientra nella «logica dello scontro. E capisco che sia quasi inevitabile. Ciò detto – ha precisato – ci penserei bene: non fosse altro per non fare un ennesimo favore ai nemici. In tanti godono assai nel vedere scavare dei solchi sempre più profondi nel centrodestra». Ma chi sono questi «tanti»? «I 5 Stelle e il Pd: questo mi sembra banale. E poi una parte di Forza Italia, quella “piddina”, che non vuole più stare col centrodestra: si sta delineando chiaramente». Dunque, il consiglio di Crosetto è «a Berlusconi di riprendersi in mano Forza Italia. A Salvini, di ascoltare un po’ meno quelli che lo spingono a fare guerre nelle quali – ha sottolineato Crosetto a Libero – è lui quello che rischia di farsi più male di tutti».