Covid, 3121 casi, 13 morti. Provocazione Zangrillo: vaccinatevi non per obbligo, ma per non rischiare d’incontrarmi

17 Lug 2021 17:50 - di Prisca Righetti
Zangrillo

Il virus torna a correre. E dal professor Alberto Zangrillo arriva un’ultima provocazione. Una sollecitazione dettata dalla necessità. E funzionale a rivolgere l’ennesimo appello a immunizzarsi: «Vaccinatevi non per obbligo, ma per non rischiare d’incontrarmi». Del resto, i dati a tutte le voci del bollettino della Protezione Civile, relativo alle ultime 24 ore, sono tutti in salita. E allora: 3.121 i contagi da coronavirus in Italia oggi secondo il report – regione per regione – sull’andamento dell’epidemia, diramato quotidianamente. Da ieri, inoltre, gli aggiornamenti su infezioni e decessi registrano altri 13 morti, che portano a 127.864 il totale delle vittime dall’inizio dell’emergenza legata al Covid-19. Anche il tasso di positività è in aumento, attestato oggi all’1,3%. In terapia intensiva si trovano 162 pazienti, uno in più rispetto a ieri, con 9 ingressi nelle ultime 24 ore. I ricoverati con sintomi sono invece 1.111 (+23 rispetto all’omologo dato di ieri). Infine, il report della Protezione Civile informa che, nelle ultime 24 ore, sono stati eseguiti 244.797 tamponi.

Covid, contagi, ricoveri e intensive in risalita. Zangrillo: «Ma no ad allarmi ingiustificati»

Una recrudescenza, quella del coronavirus che torna a rialzare la testa, con la complicità della variante Delta. E, a detta di Alberto Zangrillo, direttore del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milanom anche di una cattiva comunicazione su epidemia e vaccini. «I media si sono innamorati del filone Covid», tuona allora l’esperto non nuovo a polemiche stringenti sul tema. Ma, aggiunge poi: «C’è un enorme responsabilità di chi comunica: ad un qualsiasi personaggio in cerca di autore è sufficiente parlare di una delle 24 lettere dell’alfabeto greco e si ritrova scienziato. State tranquilli, però – prosegue Zangrillo –:  su 100 persone che parlano quotidianamente sui media, forse una ha visto negli occhi la malattia». Una riflessione amara quanto frutto di indignazione, a cui il medico specializzato aggiunge l’accento su un aspetto: «Spaventare le persone con toni allarmanti andrebbe sanzionato»…

Zangrillo: basta vivere nel terrore. «Chi spaventa andrebbe sanzionato»

Lo specialista, in un’intervista all’Adnkronos Salute, esprime chiaramente disappunto e preoccupazione per gli effetti di mesi vissuti sotto la minaccia pandemica e per l’amplificazione che spesso viene data alle sfumature più grigie. Oggi, osserva Zangrillo, «una percentuale importante di persone vive nel terrore. In attesa della fine del mondo. Dobbiamo con urgenza riportare tutti ad un livello di consapevolezza razionale», ribadisce l’esperto. Secondo cui, «così si crea una situazione tragicomica planetaria con effetti devastanti sul piano sociale. Culturale. Esistenziale. Economico e sanitario». Uno dei concetti che spesso ha opposto il pro-rettore dell’Università Vita-Salute a questa visione è che dobbiamo «convivere con il virus». Come ha ribadito anche di recente commentando su Twitter gli annunci del primo ministro britannico Boris Johnson. Contro il Covid, conclude oggi Zangrillo, «la cura tempestiva e corretta vale più di 1.000 tamponi».

Un’ultima provocazione: «Vaccinatevi non per obbligo, ma per non rischiare di incontrarmi»

Ecco perché, a parere di Zangrillo, bisogna dire sì all’iniezione scudo. Ed ecco perché il direttore della terapia intensiva del San Raffaele Milano torna a dire: «Vi dovete vaccinare contro il Covid non perché è obbligatorio. Ma perché altrimenti correte il rischio di incontrarmi». Lo dice con una battuta, insomma, ma il messaggio dello specialista è netto e chiaro: «L’iniezione scudo del vaccino è importante per proteggersi. Ed evitare così le conseguenze più gravi della malattia che potrebbero portare le persone in ospedale». «È questo che si deve capire e che deve spingere le persone – incalza e conclude il pro-rettore dell’Università Vita-Salute – più che un obbligo o il green pass». Temi caldi di cui si sta discutendo in questi giorni in vista della possibilità di vincolare alla certificazione diverse attività. E magari riuscire anche così a spingere in avanti le immunizzazioni.

 

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