Covid, Meloni a sostegno delle cure domiciliari: “Il governo tace, è uno scandalo” (video)
“Voi avete dimostrato che si può, con una terapia domiciliare fatta bene, evitare che la gente finisca in terapia intensiva”. Così Giorgia Meloni, intervenendo a un presidio per le cure domiciliari contro il covid, di fronte al ministero della Salute. Da parte del ministero non c’è disponibilità al confronto, ma c’è un blocco ideologico a non parlare delle cure domiciliari”.
Meloni a sostegno delle cure domiciliari per il Covid
“Il Pnrr prevede le case della salute, delle terapie domiciliari – ricorda la leader di Fdi – ma non si è parlato più di questa cosa, anche il Senato all’unanimità ha votato una mozione per chiedere al governo le terapie domiciliari, per avanzare un protocollo serio. E’ scandaloso”. “A settembre e ottobre rischiamo di avere un nuovo problema, con la ripartenza della scuola, con i mezzi di trasporto, la situazione peggiorerà”, avverte Meloni: “La campagna vaccinale non risolve da sola il problema, con le terapie domiciliari possiamo arginare le ospedalizzazioni”.
In tutta Italia un movimento che avanza
Fin dall’inizio della pandemia diversi medici hanno proposto protocolli alternativi rispetto a quelli approvati dalle autorità per curare la Covid, in particolare dal Comitato cure domiciliari, un gruppo di medici e dottori italiani fondato tra marzo e aprile 2020 dall’avvocato Erich Grimaldi.
La tesi principale promossa dal gruppo sostiene che l’uso domestico di vari farmaci – dalla contestata idrossiclorochina alla vitamina D – darebbe risultati notevoli e permetterebbe di curare in casa la Covid-19. Questo protocollo differisce dalle linee guida ufficiali diffuse dal Ministero della Salute – che come detto si basano invece sulla “vigile attesa” – e promuove anche l’uso di farmaci controversi come l’idrossiclorochina.
Lo scorso 6 maggio, Giorgia Meloni aveva condiviso sulla sua pagina Facebook un servizio mandato in onda dal programma Zona Bianca su Rete 4, dedicato proprio alle proposte del Comitato. «Quante morti si sarebbero potute evitare con un approccio diverso alla cura in fase precoce?», si era chiesta Meloni nel suo post. Oggi la partecipazione al sit in all’esterno del ministero della Salute.