Covid, timori per una quarta ondata: a fine agosto rischio 11mila casi. Lo studio riportato dal Corriere
Il Corriere della Sera riporta uno studio riservato a disposizione del governo: rischio senza tracciamento, giovani a rischio. Nell’Italia alle prese con l’allerta internazionale per i contagi da variante Delta, il rischio – senza tracciamento e monitoraggio – è preoccupante: quello di “raggiungere al 30 agosto un numero di casi che potrebbe oscillare tra gli 8 mila e gli 11 mila”. Una quarta ondata, insomma. Alla quale occorre rispondere vaccinando ma soprattutto tracciando. Ed è questa seconda operazione che non va cpome dovrebbe. . Il Corriere della Sera riporta uno studio a disposizione del governo con la fotografia della situazione. Ora l’obiettivo è cercare di capire come “utilizzare al meglio il vantaggio temporale di circa due mesi rispetto ad altri Paesi” sulla variante Delta. Sperando che il governo non cada nell’errore dello scorso anno in cui perdemmo il vantaggio accumulato. Tutto ciò “frena sugli allentamenti già previsti”, scrive il quotidiano.
Quarta ondata senza un tracciamento adeguato
Lo studio, spiega il Corsera, “monitora l’evoluzione della pandemia confrontandola con quanto sta accadendo negli altri Paesi. In particolare con la Gran Bretagna, dove la Delta ha già avuto un picco. L’analisi prevede che — senza un monitoraggio e un tracciamento adeguato — in Italia a fine luglio si potrebbe arrivare a 3 mila nuovi positivi ogni giorno. Per raggiungere al 30 agosto un numero di casi che potrebbe oscillare tra gli 8 mila e gli 11 mila. Una nuova ondata – si legge – che potrebbe coincidere con la ripresa della vita normale dopo le vacanze estive; ed impattare sulla ripartenza della scuola che ancora è avvolta nelel nebbie del ministro Bianchi. Una quarta ondata non avrebbe le stesse, gravissime conseguenze delle precedenti – leggiamo sull’Adnkronos che riporta il socumento del Corriere- .
Retromarcia sulle mascherine all’aperto?
I vaccinati rappresentano “una barriera efficace agli effetti peggiori del Covid-19. Che, pur continuando a circolare, viene depotenziato in maniera significativa’. Ma porterebbe comunque effetti pesanti”. Sta iniziando a farsi strada l’idea di tornare all’obbligo di mascherine anche all’aperto. Gianni Rezza si era già detto chiaramente favorevole; così come pure dal Comitato tecnico scientifico iniziano ad arrivare pareri importanti in questo senso. “La mascherina deve diventare come l’ombrello quando piove”, ha dichiarato Fabio Ciciliano.
Per ora niente apertura per le discoteche
Sempre secondo lo studio citato dal Corsera, tutto ciò avrebbe effetti pesanti ancopra su alcune categorie di lavoratori: “Le mascherine al chiuso non saranno eliminate e le discoteche dovranno attendere ancora”. La relazione riservata, spiega quindi il Corriere della Sera, ha un lato buono e uno cattivo: “conferma ‘il momento particolarmente positivo che permette un agile tracciamento dei contatti’. Ma evidenzia ‘un continuo calo dei tamponi che porta al ribasso i nuovi positivi individuati». Non solo. Nella prima settimana di luglio «c’è stato un incremento di nuovi casi pari al 13% nonostante il progredire della campagna vaccinale’. Secondo gli esperti un tracciamento efficace prevede di effettuare almeno 200 mila test per non sottovalutare ‘il rialzo che avverrà nelle prossime settimane'”.
I più giovani rischiano
Il vero rischio, sottolinea il Corsera, oggi “riguarda i più giovani: l’analisi dei dati dimostra infatti che ‘la virulenza colpisce maggiormente la fascia di chi ha tra i 12 e i 24 anni e ancor di più gli under 12 che non possono essere vaccinati’. Il pericolo deriva dal fatto che in questi casi ‘il virus si presenta in forma lieve o asintomatica’. E questo – sottolinea il quotidiano – aumenta l’insidia della trasmissione in ambito familiare”. La parola d’ordine è: velocizzare i tracciamenti, senza che il governo sia indotto in tentazione di rinchiuderci un altro po’…