Ddl Zan, Letta per rifiutare il dialogo si attacca a un tweet di Borghi su omosessuali e Hiv
Ddl Zan, ultime battute al Senato. Dopo il dibattito odierno nell’aula di palazzo Madama arriva infatti il dl Sostegni bis su cui pare scontata la richiesta del voto di fiducia da parte del governo, mentre in mattinata la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, farà le sue comunicazioni sul caso delle violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
Il ddl Zan con tutta probabilità potrebbe slittare a settembre
Il dl sostegni bis aspetta il via libera entro il 24 luglio. Prima dell’intervallo estivo, di solito in calendario dopo la prima settimana di agosto, arrivano altri due decreti urgenti a Palazzo Madama. Dal 26 luglio l’Aula sarà impegnata con il dl recovery (da approvare entro il 30). Poi giovedì 29 nuovo question time. Infine tocca al dl sulla cibersecurity. Il ddl Zan slitterà con tutta probabilità a settembre.
Letta polemizza con il tweet di Borghi
Enrico Letta risponde intanto al nuovo appello di Matteo Salvini al dialogo polemizzando con un tweet del leghista Claudio Borghi che, a suo dire, testimonierebbe un atteggiamento omofobo. Letta commenta il tweet con questa frase: “Coloro con i quali noi dovremmo negoziare e condividere norme contro la omotransfobia…”. Ed ecco cosa aveva scritto Claudio Borghi nel suo tweet: “Terzo giornalista che chiama per sapere se sono vaccinato. Finora sono stato gentile, al prossimo parte il vaffanculo e la cancellazione dalla lista dei contatti. Perché questi eroi la prossima volta che intervistano un LGBT non gli chiedono se è sieropositivo e se fa profilassi?”.
Borghi spiega il senso del suo tweet
Lo stesso Borghi poi, dinanzi alle polemiche, aveva spiegato: “PER GLI ANALFABETI FUNZIONALI si specifica che quanto scritto sopra significa considerare STUPIDA E SPREGEVOLE sia la domanda sulla profilassi che quella sulla vaccinazione. Perché quella che GIUSTAMENTE sarebbe considerata domanda CRETINA in un caso è approvata nell’altro?”.
Il M5S: parole aberranti
Ma i parlamentari del M5S del gruppo Pari opportunità tengono alta la polemica: “Nel 2021 c’è ancora chi, come il leghista Claudio Borghi, alimenta l’odioso pregiudizio che associa la sieropositività e l’Hiv alle persone lgbt, falso mito sfatato da anni. Le parole del deputato leghista, contenute in un suo tweet, riportano le lancette dell’orologio indietro nel tempo, quando lo stigma verso le persone di diverso orientamento sessuale era legato alla sieropositività. Ci auguriamo che la Lega prenda le distanze da parole così aberranti”.
Anche il vicepresidente del gruppo di Forza Italia, Elio Vito, ha stigmatizzato quanto scritto dal deputato leghista sui social e ha invitato Borghi a scusarsi.
Borghi: in Parlamento non sanno leggere
Borghi è poi tornato sul suo tweet con una precisazione all’agenzia Adnkronos: “Vedo che troppa gente in Parlamento non sa leggere. In un tweet ho condannato l’invasività nella sfera personale delle domande sullo stato vaccinale paragonandole a certe domande altrettanto inopportune che venivano rivolte ai tempi dell’aids sulla sieropositività. Basta una minima conoscenza dell’italiano per capire che se si condanna una pratica è il contrario di approvarla – sottolinea l’economista della Lega – . Un non vaccinato non è ‘contagioso'”.