Ddl Zan, tutti contro tutti, accordo lontano: domani il testo in aula col nodo modifiche. E Letta trema
Ddl Zan, la lunga maratona parlamentare a ostacoli comincia con il doppio appuntamento di domani. Si comincia in Commissione Giustizia, a Palazzo Madama, con il relatore della legge di contrasto ai reati omofobi, il leghista Andrea Ostellari, alle prese con un ultimo tentativo per trovare una convergenza sulle modifiche al testo contro l’omotransfobia, presentate la scorsa settimana. «Domani alle 15 si prosegue con la discussione in Commissione, poi si va in Aula dove la presidente Casellati mi chiederà se ho una relazione. Io riferirò in base a quanto svolto negli ultimi giorni e anche nelle ultime ore», dice all’AdnKronos, Ostellari. Che non esclude che la situazione potrebbe riservare qualche novità, prima dell’arrivo in Aula, con il Ddl atteso, domani, per le 16.30 nell’emiciclo, per l’inizio della discussione.
Ddl Zan, domani in Aula in un doppio appuntamento
«Ci sono vari inviti al dialogo, anche oggi – ricorda il leghista, citando ad esempio il leader di Iv, Matteo Renzi – . Sta a noi, dobbiamo solo decidere come proseguire il lavoro. È chiaro – avverte – che la Commissione non è in grado di terminare i lavori entro domani». Ostellari poi aggiunge: «L’idea di lasciare terminare il nostro lavoro, stabilendo tempi brevi e certi non è fuori regolamento, né straordinaria. Io sono ottimista di natura», assicura. E lo sono «anche per bilanciare il pessimismo che molti mostrano».
Ddl Zan, Pd e Iv provano a tenere botta: ma è tutti contro tutti
Un extra-time, che però difficilmente potrà venire accolto. La vecchia maggioranza giallorossa è decisa a sostenere il testo in Aula così come è, nonostante dissidenti e defezioni. E con i distinguo di Italia Viva, che ha garantito di essere pronta a votare con i vecchi alleati. Ma che, al tempo stesso, resta convinta che alcune modifiche del Ddl siano necessarie. Renzi ha fatto sapere che prenderà la parola in Senato, il Pd resta fermo sul punto, insieme al M5S, anche se Letta sa che in Aula potrebbe scatenarsi un Vietnam che, tra franchi tiratori e cecchini in trincea qualora passasse l’opzione del voto segreto, che già da tempo molti osservatori danno per scontato.
Ddl Zan, il testo in aula senza modifiche: l’accordo di allontana?
Intanto, sul tavolo della Commissione restano le proposte di modifica del Ddl Zan. A partire dall’art. 1 che non prevede più “definizioni”, ma “finalità della legge”. Mentre sparisce il riferimento all’identità di genere. Nella proposta di Ostellari si chiede, ancora, di far diventare il 17 maggio semplicemente la giornata nazionale “contro ogni discriminazione”, dando libertà alle scuole di adesione. «Basterebbe sedersi e trovare la soluzione definitiva. Finora non è stato possibile, ma ci lavoreremo fino all’ultimo istante», ha detto anche oggi il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone in una intervista a Libero.
Ddl Zan, Lega, FdI e FI annunciano battaglia
Dall’altra parte, invece, Lega, FdI e FI hanno già fatto sapere che in Aula, senza intesa, sarà guerra, tra emendamenti, ostruzionismo e voti segreti. Di certo, a questo punto, domani inizierà una fase complessa, con l’inizio della discussione che potrebbe impegnare per settimane i senatori: una maratona ad ostacoli che potrebbe mettere ulteriormente in discussione la legge e la sua approvazione. Del resto anche Renzi e Scalfarotto, dal fronte di Italia Viva, hanno fatto leva nelle loro dichiarazioni sul clima di tensione che precede il doppio appuntamento di domani (e non solo).
Scalfarotto (IV) domani sarà il Vietnam. E Letta lo sa
«Da domani sarà il Vietnam: la Lega farà ostruzionismo. Ci saranno molti voti segreti. M5S sta vivendo la fase che sappiamo. E ci sono dubbi nel Pd su chi possa garantire che ci sarà la compattezza che serve». Lo dice, e a chiare lettere, Ivan Scalfarotto di Iv a La Stampa. Che poi aggiunge anche: «Noi stiamo cercando di trovare un accordo che permetta di approvare il provvedimento. Il rischio in questo momento è che il testo Zan non diventi mai legge».
Ma Letta dice che se Iv vota compatta il Ddl Zan passa
Veramente, gli fa notare il quotidiano torinese, «Letta dice che se Iv vota compatta il Ddl Zan passa»… La replica di Scalfarotto è ancora una volta fuori dai denti: «Letta sa che non è così… Pensiamo alla situazione del M5S. Agli stessi dubbi che ci sono anche nel Pd. Chi è in grado di garantire compattezza in questo momento? Lo stesso Zan ha detto: andiamo in aula, incrociando le dita. Ma incrociare le dita non è una strategia parlamentare».
Intanto la mediazione si allontana…
Avete il sospetto che Letta preferisca perdere da “puro” anziché rischiare una mediazione? “Certamente tenere questa posizione così rigida può portare un dividendo politico, si segna il territorio. Ma secondo me diventa un calcolo politico un po’ cinico». Un mero giocare sull’equivoco del “vorrei ma non posso”. Sulla mano di poker del voto segreto. Su dividendi e divisori che animano i mille rivoli in cui i dem si disperdono di fronte al disegno di legge Zan. tutti argomenti che non fanno che accrescere i dubbi delle stesse sinistre sulla posizione del Pd. In corsa, ma non troppo, lungo un percorso dove aumentano continuamente gli ostacoli e il dissenso ad arrivare fino alla meta...