“Diamo incentivi ai medici per le zone disagiate”. Presentate a Montecitorio le proposte di FdI
«Incentivi ai medici specializzati, anche a quelli in quiescenza, perché prestino il loro supporto professionale nelle zone disagiate, svantaggiate e negli ospedali dei Comuni limitrofi e come medici di medicina generale nell’ottica di garantire pari assistenza a tutti i cittadini». È la proposta di legge presentata in conferenza stampa alla Camera dal capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Lollobrigida, dal deputato e responsabile del Dipartimento Sanità FdI, Marcello Gemmato e dai consiglieri di FdI toscani Diego Petrucci e Vittorio Fantozzi.
«I presidi sanitari delle aree interne – ha detto Lollobrigida – sono essenziali per garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini, per questo bisogna evitare il loro smantellamento e ripristinare i servizi tagliati. La nostra è una proposta di legge per tutelare gli italiani dal rischio di gravi carenze assistenziali».
I medici nelle zone italiane: le proposte di FdI
«Con un budget previsto di duecento milioni di euro annui – ha spiegato Gemmato – abbiamo individuato quattro incentivi: il 10% in più sullo stipendio ai medici che scelgano di prestare la propria opera nelle aree svantaggiate, un computo di 18 mesi anziché 12 per ogni anno di lavoro a fini di carriera, lo stesso computo a fini previdenziali e la possibilità di un alloggio di servizio e di un ambulatorio per i professionisti di medicina generale». Una proposta che mira «a rendere omogenee le cure per tutti i cittadini e non solo per chi vive nei grandi centri, attuando così il principio sancito dall’art.32 della Costituzione», ha aggiunto Gemmato sottolineando che l’idea è partita dai colleghi del Consiglio regionale Toscana.
La legge firmata da Marcello Gemmato
«In questi mesi emergenziali di pandemia – ha detto il consigliere Petrucci – abbiamo assistito a una grave carenza di personale medico e molti piccoli ospedali sono andati in crisi nonostante siano stati fondamentali per non far franare il sistema».
La proposta toscana che in parallelo verrà incardinata a livello nazionale, «mira a essere estesa a tutte le Regioni – ha concluso Gemmato – e finalmente definisce le aree disagiate colmando le carenze della legge nazionale».
La nota di Diego Petrucci del Consiglio regionale toscano