Donna Assunta, 100 anni vissuti in prima linea. Custode della memoria ma senza pregiudizi
Compie oggi 100 anni Donna Assunta Almirante. Volitiva, elegantissima, spiazzante, nata a Catanzaro Assunta Stramandinoli, la vedova del segretario del Msi non è stata solo una grande testimone della storia della destra, ma un’interprete moderna e acuta delle stagioni del Paese. I tratti salienti della sua biografia sono noti: sposò a 21 anni il marchese Federico de’ Medici, lo lasciò una decina di anni dopo per Almirante, con il quale nel 1958 ebbe la figlia Giuliana. Il matrimonio con Almirante arrivò solo nel 1969, quando lei rimase vedova e lui aveva potuto divorziare in Brasile dalla prima moglie.
Quando Donna Assunta convertì Almirante al doppiopetto
Da quando lo scelse, Donna Assunta rimase sempre al fianco del marito, determinata e spesso determinante, nelle piccole e nelle grandi scelte. Dieci anni fa, in una intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale in occasione dei 90 anni, raccontò di come Almirante vestisse «malissimo, da vergognarsi, con la camicia alla Robespierre, i sandali e le unghie di fuori» e di come convertirlo al doppiopetto fosse stato «un lavorone. Ci ho pensato sempre io, ma era necessario stargli dietro. E poi era distratto, a volte tornava a casa con scarpe non sue perché in treno se le toglieva e poi si rinfilava quelle del vicino».
Il vaccino ad aprile e i complimenti dei medici
Lo scorso due aprile Donna Assunta si è vaccinata, nell’hub del Parco della Musica a Roma. È arrivata camminando da sola, autonoma ed energica come sempre, tanto da conquistarsi i complimenti del personale sanitario.
Contro il conformismo e… le femministe
Nemica giurata del conformismo, ha sempre detto di detestare le femministe. «Per carità, quelle non le ho mai sopportate. Che hanno conquistato dopo tante battaglie? Il nudismo?», disse ad Annalisa Terranova che la intervistò per il libro Camicette nere del 2007. «Io dico che devono andare avanti i migliori, donne o uomini non importa. Il discorso delle quote non lo condivido proprio. E che siamo mucche cui concedere le quote latte?».
A cena? «Con Meloni e Bertinotti»
Custode instancabile della memoria del marito e dell’apporto che quel Msi diede alla storia del Paese, di se stessa disse in quell’occasione di essere «trasversale» e che «anche nella sinistra ci sono cose giuste». Anni dopo, nel 2016, al settimanale Oggi confessò che se avesse dovuto invitare qualcuno a cena a casa sua avrebbe chiamato Giorgia Meloni, Lella e Fausto Bertinotti, Bianca Berlinguer. Una cena assolutamente bipartisan, insomma.
«Io sono per gli uteri veri, quelli in affitto costano troppo»
Non è stata certo l’occasione in cui ha spiazzato di più. Sempre nel 2016, stavolta intervistata da La Zanzara, fece gli auguri a Nichi Vendola per il figlio Tobia, nato da poco. «Io sono per gli uteri veri, in affitto costano troppo e il risultato non si capisce se è buono o no. Ma gli faccio gli auguri, ormai è il loro figlio». Sono stati invece Luciano Lanna e Filippo Rossi nel loro Fascisti immaginari del 2003 a ricordare che dei gay aveva detto: «Diciamoci pure la verità: hanno tanto più buon gusto di tanti cafoni eterosessuali. Io posso dire solo bene di quelle persone, ne conosce e ne apprezzo molte. Ci sono tanti uomini intelligenti tra di loro, magari condizionati dalla natura, ma che in nessun modo vanno messi in isolamento come appestati».
Il ricordo di Pizzi: «Non è mai stata ideologica»
«Lei non è mai stata ideologica a tal punto da pensare “Chi non è con me peste lo colga”. In una festa si mise a cantare insieme a tutti, di destra e di sinistra, era una compagnona», ha detto il fotografo Umberto Pizzi, intervistato oggi da Formiche, che ricorda come il primo impatto non fu esattamente dei più cordiali: lei e Almirante uscivano da un ristorante, il marito le regalò una rosa, Pizzi li paparazzò, lei fece il gesto di picchiarlo con la rosa. Poi però Pizzi scoppiò a ridere e Donna Assunta anche. Da allora divennero amici. «Tutti la temevano, secondo me perché aveva un grosso potere e ascendente anche sul marito. E quel potere – ha concluso Pizzi – è rimasto e si conserva tutt’ora».