È morto il cantante Gianni Nazzaro: idolo degli anni ’70. Le sue canzoni più belle (video)
Il cantante e attore Gianni Nazzaro, che con le sue canzoni romantiche ha segnato un tratto della musica leggera degli anni ’70, tra le cui hit spicca “Quanto è bella lei”, è morto oggi al policlinico Gemelli di Roma, in seguito ad un tumore ai polmoni, all’età di 72 anni. La notizia della scomparsa è stata data all’Adnkronos dalla sua compagna, Nada Ovcina.
Gianni Nazzaro era nato come Giovanni Nazzaro a Napoli il 27 ottobre 1948. Era arrivato al successo negli anni 70, vincendo in coppia con Peppino Di Capri il Festival di Napoli con la canzone “Me chiamme ammore”. Ha partecipato per sei volte al Festival di Sanremo, arrivando alle finali nel 1974 con il brano A modo mio, scritto da Claudio Baglioni e Antonio Coggio. Tra le canzoni più famose anche Non voglio innamorarmi mai (quinta all’edizione di Sanremo del 1972) e Mi sono innamorato di mia moglie, presentata al Festival nel 1983. Tra gli altri successi anche “L’amore è una colomba”, “In fondo all’anima”, “Bianchi cristalli sereni”.
La vita privata di Gianni Nazzaro è sempre stata particolarmente turbolenta. Prima otto anni di passione e matrimonio con Nada Ovcina. Una relazione poi naufragata in maniera burrascosa (lui l’aveva lasciata per la modella Catherine Frank) seguita da una lunga diatriba giudiziaria. Successivamente, nel 2016, il cantante era stato coinvolto in un gravissimo incidente stradale in Francia. Alla guida proprio la moglie Nada: un incidente per il quale il cantante napoletano aveva rischiato di morire.
Gianni Nazzaro e la storica rivalità con Massimo Ranieri
Gianni Nazzaro aveva partecipato a ben sei edizioni del Festival di Sanremo, ma il suo rammarico più grande era per l’edizione del 1987. Il suo brano fu respinto dalla giuria e non venne ammesso. Una canzone scritta da Giampiero Artegiani, poi riportato in gara all’edizione dell’anno successivo da un altro cantante napoletano: l’amico rivale Massimo Ranieri. Il brano, stavolta, fu accettato. Il brano in questione era Perdere l’amore. Canzone che non solo vinse il Festival di Sanremo del 1988 ma che è diventato uno dei brani più amati della musica leggera italiana.
Gianni Nazzaro ha spiegato molto semplicemente il motivo della sua esclusione. “Io ero in un’etichetta discografica piccola, mentre Massimo l’anno dopo portò il brano con il colosso dell’epoca, la Wea. Le etichette discografiche decidono tutto. Noi cantanti possiamo poco”.