Gianluca Vialli visita il santuario mariano della Speranza: “È il tempo della gratitudine” (video)
Il ct della Nazionale Roberto Mancini e il suo gemello del gol Gianluca Vialli hanno in comune anche la fede cattolica. Non hanno mai brandito il loro credo come un’arma o come strumento retorico.
Tuttavia, al momento opportuno, entrambi lo testimoniano. «Sono figlio di Grumello e dell’oratorio del Cristo Re», ha amato ripetere più volte Vialli, che sebbene abbia girato il mondo ha fatto della sua cittadina in provincia di Cremona la sua roccaforte.
In queste ore, sui Social, ha postato un selfie tanto semplice quanto emozionante. L’ex bomber di Samp e Juve sorride sereno mentre alle sue spalle si staglia il Santuario della Beata Vergine della Speranza.
Gianluca Vialli, 57 anni, un esempio non solo per lo sport
Un edificio che dista pochi chilometri della sua dimora, ma che viene celebrato da Vialli con tre parole: “E’ il tempo della gratitudine”.
Un ringraziamento alla Madonna che Vialli, 57 anni appena compiuti, riserva per essere scampato al male che lo affligge da anni. Ma il grazie, ovviamente, è anche per la vittoria nella Coppa Europa, dove il capo delegazione azzurro ha avuto un ruolo prezioso.
Gianluca Vialli ha post su Instagram una foto al termine della sua visita domenicale al santuario. Vialli infatti era rimasto a Londra, dove vive, dopo la finale vinta ai rigori, saltando così i festeggiamenti romani.
Il presidente della Federcalcio: “Vialli ha trasmesso valori e coraggio”
Lo ha ricordato recentemente anche il presidente della Figc, Gravina. “L’ho corteggiato quasi un anno perché è una persona di grande spessore, il profilo migliore per trasmettere coraggio, valori e esperienza ai giocatori. E poi volevo riunire i gemelli del gol. L’abbraccio tra Luca e Roberto, durante l’Europeo, è stato un regalo a tutti per le emozioni che ha generato”.
Una mentalità vincente che Vialli ha trasmesso come motivatore. Formidabile la lettura del discorso di Roosvelt agli Azzurri prima della finale. Ma è tutta la sua mentalità che è d’esempio a tutti. Non solo agli sportivi. “L’importante – ama dire Vialli – non è vincere, è pensare in modo vincente: la vita è fatta per il 10 per cento di quel che ci succede, e per il 90 per cento di come lo affrontiamo”.