Scontro durissimo sulla giustizia, sospeso il Cdm per i veti dei grillini. Il governo Draghi vacilla
Alle 14.5o è arrivata la notizia: il Consiglio dei ministri dedicato alla riforma della giustizia firmata da Marta Cartabia è stato sospeso. Il M5S, sobillato da Travaglio e Conte, ha prima spedito con ritardo la propria delegazione a Palazzo Chigi, poi ha snocciolato i suoi veti bloccando di fatto la discussione. La proposta del governo per rivedere la riforma Cartabia sul processo penale non ha convinto il M5S: l’intesa non c’è ancora e l’esecutivo, per la prima volta dalla sua nascita, oscilla paurosamente.
Le richieste del M5S sulla giustizia
La modifica più importante richiesta dai grillini riguarda i reati di mafia. Nella griglia dell’improcedibilità, la richiesta del M5S, devono rientrare i processi che riguardano i reati del 416 bis.1, “e nella bozza di accordo – spiegano le stesse fonti – questi reati sono rimasti fuori. Così non ci stiamo”. Questo avrebbe spinto il leader in pectore Giuseppe Conte e i ministri 5 Stelle alla linea dura: “si inseriscano nel testo o per noi l’intesa sulla riforma Cartabia non c’è”. “I processi che riguardano i reati del 416 bis.1, che agevolano l’attività delle associazioni di tipo mafioso o si avvalgono dell’appartenenza alla mafia oltre al concorso esterno, non possono concludersi con un nulla di fatto. Cioè sulla mafia non si transige”, fa trapelare l’Adnkronos dai vertici del M5S. “Per intenderci – spiegano le stesse fonti – si tratta di casi come il tentato omicidio, corruzione, tentata strage, estorsione, riciclaggio, sequestro di persona commessi per agevolare la mafia”.
L’attacco di Fratelli d’Italia: “E’ il caos”
“Ad un giorno dalla discussione generale ancora non si conosce quale sarà il testo finale della riforma della Giustizia. La maggioranza è tribalizzata tra giustizialisti manettari e finti garantisti. L’unica certezza è che viene ampliata l’area della impunità e delle misure alternative al carcere per contrastare il sovraffollamento. Per Fratelli d’Italia il sovraffollamento carcerario si contrasta con un enorme piano di edilizia carceraria sostenuto con i fondi del PNRR e non con il “toppa libera tutti” del ministro Cartabia. L’Italia ha bisogno di certezza della pena e non di gettare la spugna nel contrasto alla criminalità”, dichiara Andrea Delmastro, deputato e responsabile Giustizia di Fratelli d’Italia