Green pass (all’italiana): cosa prevede e dove usarlo. Multa di 400 euro a chi non lo presenta
Sta arrivando il green pass anche per gli italiani: cosa prevede la misura, già imposta dal presidente francese Macron, tra le critiche e le proteste dei suoi connazionali? Cosa prevede e quali sono gli effetti? Il green pass sarà necessario per accedere nei luoghi con assembramenti di persone, discoteche, stadi e grandi eventi. Una misura che il governo Draghi ha intenzione di attuare in modo graduale.
La prossima settimana si comincerà «dai luoghi e dalle occasioni con maggiore assembramento», ha anticipato al Messaggero un anonimo esponente governativo «vale a dire: discoteche, treni, navi, aerei, cinema, teatri, stadi, concerti, congressi, convegni, eventi in generale. E forse anche da palestre e piscine e ristoranti al chiuso. Poi, se la situazione peggiorerà, l’obbligo del green pass verrà esteso a bar e ristoranti. Non con un intento punitivo, ma per evitare a questi settori di tornare a chiudere».
Green pass: cosa prevede la bozza del decreto
Il green pass, prevede il governo, verrà rilasciato solo dopo due dosi (in linea con ciò che accade in gran parte dei Paesi europei). E fisserà «forti multe» per chi non controllerà il possesso del certificato.
Per entrare in tutti i luoghi pubblici a rischio assembramento bisognerà avere il green pass, altrimenti scatteranno le multe. Secondo l’anticipazione del Corriere della Sera, la bozza prevede sanzioni durissime. Cinque giorni di chiusura per i gestori e 400 euro per i clienti sprovvisti di certificazione verde, ridotti a 260 se la contravvenzione viene pagata entro il quinto giorno. Lo prevede il decreto Covid con le nuove misure di contenimento a cui il governo sta lavorando. La prossima settimana, lunedì o martedì, si terrà la cabina di regia politica con Mario Draghi e, forse giovedì, il Consiglio dei ministri darà il via libera al provvedimento. Il prossimo decreto dovrebbe imporre il rilascio della carta verde solo a chi ha ricevuto anche la seconda dose.