Green pass, il “trucchetto” per rendere obbligatorio il vaccino: Giordano: “Un inganno”
Tecnici e politici inseguono Parigi, insieme a parecchi virologi “tifosi del green pass vaccinale come passe-partout per andare anche al bar e nei locali pubblici. Non si può non ripartire da Giorgia Meloni che, visto l’andazzo del dibattito italiano, ha definito l’obbligo del “lasciapassare” una misura “raggelante. Primo passo verso una società orwelliana”. Tutti i notiziari hanno dato conto della ferma presa di posizione della leader di FdI. Bisogna dire che l’obbligo del green pass non ha solo tifosi; la Germania si è dichiarata contraria a seguire il modello Macron.
Green pass e obbligo vaccinale: la grande ipocrisia
Senza green pass si resta ai domiciliari. Nel dibattito italiano invece sono intervenuti virologi, studiosi, politici che a sinistra si affidano al “verbo” macroiniano. In pochi hanno evidenziato il “trucchetto” che si cela dietro certe prese di posizione. Squarcia il velo dell’ipocrisia Mario Giordano sulla Verità: ” Dunque funziona così. Il vaccino non è obbligatorio (per l’amor del cielo, siamo contro l’obbligatorietà); però se non lo fai non potrai viaggiare, non potrai prendere il treno; non potrai entrare al bar, al ristorante, al cinema, non potrai andare a scuola e…”. Insomma, se non ti vai il vaccino non avrai il green pass. Senza green passa vita sociale zero. Semplice.
Green pass e obbligo vaccinale, Giordano: “Ecco l’inganno”
“Siamo liberi, insomma – ironizza Giordano – . Ma la libertà è farlocca come una mascherina di Arcuri. Un inganno cioè. L’avevamo previsto per tempo e in effetti ci stiamo arrivando. È un gioco nemmeno tanto sottile, diciamo un’applicazione di grezza prepotenza: pillole di Orwell per principianti del controllo totale”. Meloni docet. Sillogismo semplice semplice: prima ti dicono che per vivere devi avere il green pass . E come si fa ad avere il green pass? Con il vaccino (anche una sola dose) o con il tampone. Molto bene. Però poi, d’un tratto, ti dicono che, insomma, il tampone, non va più bene (parola di Cts) – prsegue Giordano- ; e che per avere il green pass devi fare almeno una dose di vaccino”. Ancora: “Però poi, d’un tratto, ti dicono che insomma, una dose non va bene (ancora parola di Cts); e che per avere il green pass devi fare entrambe le dosi del vaccino”.
“Presa per i fondelli”
Dunque, senza girarci intorno, serviranno due dosi del vaccino per avere il green pass e se non hai il green pass non puoi più vivere. Allora vuol dire che viene usato un metodo abbastanza subdolo. Io non ti obbligo a vaccinarti, però ti rendo impossibile vivere se non lo fai. “Sembra il gioco dei bussolotti nel sottopassaggio della stazione. Stesso livello di presa per i fondelli” . Però, ironizza Giordano, questa proposta viene da un “faro” dei diritti come Macron. Che “magicamente, pensate un po’, in poche ore ha ottenuto che oltre un milione di francesi hanno chiesto di essere vaccinati”. Ecco la prova del nove che si tratta di un “ricatto” bello e buono. Il tutto raccontato con una narrazione assurda: “tutto il bel mondo mainstream si è subito schierato compatto al fianco di Macron”. E pensare che la stessa Europa nel regolamento che introdusse il green pass del 14 giugno ha stabilito che: «è necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate».
Più che l’Europa poté Macron
Allora? I nostri europeisti incalliti che dicono? “Stavolta – risponde per loro Giordano- quel che dice l’Europa non conta. Conta quel che dice Macron. Il quale Macron – è il ragionamento di Giordano – non esclude neppure di introdurre direttamente l’obbligo vaccinale; senza ricorrere ai ricattucci e ai mezzucci del green pass”. Da noi invece lo Stato non si assume la responsabilità di costringerci legalmente a immunizzarci. “Il trucchetto è rendere obbligatoria l’adesione volontaria. Sembra un ossimoro. Invece è quello che stiamo vivendo”, analizza il conduttore di “Fuori dal coro”. Che precisa di non essere un No vax e di essersi vaccinato. A scanzo di equivoci e di accuse. Epperò non può fare a meno di sottolineare: “Pensavo di averlo scelto da persona libera. E invece scopro che persona libera non lo sono più. Perciò mi sento umiliato”.