Green pass, le Regioni non ci stanno. E nella maggioranza Salvini punta i piedi. Slitta il Cdm

21 Lug 2021 20:25 - di Redazione

Ancora incertezza sul green pass e sulle modalità con cui deve essere applicato in Italia: non c’è ancora infatti la convocazione del consiglio dei ministri che avrebbe dovuto varare il passaporto sanitario. Se ne riparla domani. Nella conferenza Stato-Regioni di oggi il tema pandemia -con tutto ciò che ne deriva in termini di nuovi parametri per definire i colori delle Regioni, green pass, proroga dello stato di emergenza- è stato stralciato.

Il muro delle Regioni e i malumori di Salvini

Ad allungare i tempi è stato il ‘muro’ delle Regioni, nonché le fibrillazioni interne alle forze di maggioranza. Con i malumori che, soprattutto sulla proroga a lungo termine dello stato di emergenza e sul green pass, animano la Lega, con il leader Matteo Salvini che si schiera al fianco dei governatori osservando che “non si può limitare la vita a 30 milioni di italiani”.

I parametri per la zona gialla

Le Regioni chiedono che i parametri per decretare il passaggio dalla zona bianca a gialla prevedano il 30% dei posti letto occupati negli ospedali e il 20% nelle terapie intensive. Ma soprattutto chiedono che in zona bianca il green pass si applichi solo ai grandi eventi sportivi e di spettacolo, discoteche, fiere e congressi. In sintesi, ricorrere al certificato verde per permettere la ripresa di attività fino ad oggi non consentite.

Draghi vuole un green pass applicato a tre livelli

Ma il governo -con il premier Mario Draghi in testa ed eccezione fatta per la Lega- esige di più per fermare la corsa del virus, che complice la variante Delta è tornato a far paura. Distinguendo le attività su tre livelli: i servizi essenziali che non richiedono green pass, quelli che ne prevedono una versione ‘light’ -dunque una sola dose con una data già fissata e ravvicinata per la seconda- e infine l’elenco delle attività per cui il certificato verde dovrà attestare la vaccinazione completa.

Regioni contrarie al green pass per bar e ristoranti

La distanza con le Regioni è tangibile, difficile da accorciare. Per bar e ristoranti, ad esempio, il governo vuole introdurre il green pass, anche se solo per i tavoli all’interno e pur con una sola dose, lasciando comunque libere le consumazioni al bancone o all’esterno del locale. E questo anche in zona bianca: una presa di posizione che fa storcere il naso al fronte dei governatori.

A settembre il governo vuole un uso più stringente del certificato verde

E poi ci sono le tappe, da qui a settembre, che il governo intende indicare per rendere più stringente l’uso del certificato verde, complice il rientro a scuola nonché il ritorno dalle vacanze agostane. E che nelle ultime ore non avrebbe escluso, assicurano fonti di governo, l’obbligo di certificato verde sui mezzi pubblici a partire da metà settembre. L’ennesimo nodo difficile da sbrogliare, su cui il confronto, in queste ore, è andato avanti serrato tanto da portare a un rinvio come sulla scuola: la decisione su bus e metro dovrebbe essere presa più avanti e non in questo decreto.

Domani la cabina di regia e poi nuovo confronto con le Regioni

Domani, salvo nuovi ma improbabili rinvii, l’attesa cabina di regia con Draghi, poi un nuovo confronto con le Regioni, dunque il Consiglio dei ministri che dovrà varare il nuovo decreto. Dove verrà messa nero su bianco anche la nuova data dello stato d’emergenza, probabilmente -ma al momento non vi è ancora certezza- 31 dicembre.

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