La Uefa se ne infischia di variante Delta e pressing Ue: «Le finali degli Europei restano a Londra»
Gli allarmi sanitari e il pressing internazionale non sono serviti: la Uefa ha confermato che le restanti partite degli Europei si giocheranno laddove erano fissate, con le finali in Inghilterra, dove l’allarme per la variante Delta non accenna a diminuire. «Tutte le rimanenti partite degli Europei si svolgeranno come programmato. Le misure di mitigazione adottate in ciascuna delle sedi di Euro 2020 sono in linea con le normative decise dalle competenti autorità sanitarie locali», si legge in una nota, che conferma la linea già ampiamente anticipata nei giorni scorsi.
La Uefa non sposta le finali: «Avanti come da programma»
«Le decisioni finali sul numero di spettatori che assisteranno alle partite e i requisiti di ingresso nelle nazioni ospitanti e negli stadi ricadono nella responsabilità delle autorità locali competenti e la Uefa segue tassativamente tutte queste misure», è poi la conclusione del comunicato.
Fallito il pressing di Italia, Germania e Ue
Sull’opportunità di spostare le finali previste a Londra si erano spesi, tra gli altri, Mario Draghi, Angela Merkel e la Commissione europea. Ma da subito la Uefa aveva risposto che si sarebbe andati avanti come da programma. Ora questa nota che chiude ai tentativi di pressing, che pure avevano continuato a susseguirsi, e che ha suscitato l’ira della Germania. «Considero la posizione della Uefa assolutamente irresponsabile», ha commentato il ministro dell’Interno tedesco, Horst Seehofer, mentre dal Parlamento europeo si è levato un appello alla Commissione perché intervenga formalmente presso la Uefa e il governo britannico.
L’Oms: attenzione agli eventi “super diffusori”
Anche la comunità scientifica ha ribadito le proprie preoccupazioni. «Spero di no, ma non può essere escluso» che gli Europei possano diventare un “super diffusore”, ha detto Catherine Smallwood, Senior Emergency Officer presso l’ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), rilanciando un appello alla massima cautela e ricordando che «grandi raduni di massa possono fungere da amplificatori in termini di trasmissione».
Burioni: «Inaccettabile che ai Paesi sovrani ci stiano»
E la questione tiene banco anche in Italia, dove già forti sono le preoccupazioni in vista della partita di sabato tra Inghilterra e Ucraina, per la quale circa 4mila tifosi inglesi potrebbero arrivare a Roma, anche aggirando l’obbligo di quarantena. «L’ottusa irresponsabilità dell’Uefa che si rifiuta di spostare le partite degli Europei da città dove esiste un grave pericolo di contagio è inaccettabile», ha scritto su Twitter il virologo dell’Università San Raffaele di Milano, Roberto Burioni, sottolineando che è «inaccettabile anche che i Paesi sovrani lo accettino, mettendo a rischio la salute dei loro cittadini».