Libia, Letta rema contro Draghi e fa un favore alle Ong: con la sua proposta flussi incontrollati
La proposta Enrico Letta l’ha avanzata ieri, proprio alla vigilia del voto sul decreto che riguarda le missioni internazionali: affidare il dossier Tripoli alla Ue e fare in modo così che sull’Italia rimanga il peso degli sbarchi continui di migranti senza avere voce in capitolo. Una proposta che si è trasformata in un emendamento firmato da Borghi e Quartapelle. In pratica – sottolinea Il Giornale – Letta propone di trasferire la gestione della Guardia Costiera all’Unione Europea, privando l’Italia di una missione fondamentale per il controllo dei flussi migratori. Un colpo basso a Mario Draghi.
Letta segue interessi di bottega
Il vero problema – continua Il Giornale – “è che, a differenza di Draghi, il segretario dem antepone – come sempre – gli interessi di bottega a quelli nazionali. E il principale interesse di bottega del Pd sul fronte sbarchi non è garantire la stabilità dell’Italia e la sicurezza dei cittadini, ma far credere ai propri «militonti» di aver risolto il problema delle vessazioni ai migranti trasferendo all’Europa la gestione della Guardia Costiera. Un’ipocrisia bella e buona che finirebbe da una parte con il lasciare quei disgraziati alle vessazioni di sempre e dall’altra consegnare il controllo della Guardia Costiera libica non all’Europa, ma alla Turchia. Ovvero ad un Erdogan dimostratosi un maestro nell’usare l’arma dei migranti per ricattarci a suon di miliardi”.
Letta si fa dettare l’agenda dalle Ong
Come al solito Letta fa l’anti-italiano e si fa dettare l’agenda da Ong e sinistra radicale. La questione non va sottovalutata. Fonti della maggioranza fanno sapere all’Adnkronos, infatti, che “lo stop alla missione italiana che prevede la collaborazione con la guardia costiera libica andrebbe a generare il caos dei flussi migratori verso l’Italia, con tutti i rischi legati al terrorismo e al traffico di esseri umani che potrebbero scaturire”.
Il rischio è che aumenti l’arrivo dei migranti
“La situazione attuale dei flussi migratori si complicherebbe non poco, con un aumento consistente di partenze incontrollate dei migranti verso l’Italia e con tutto ciò che ne deriverebbe in termini di stragi di vite umane nel Mediterraneo. L’Italia non può pensare di bloccare o annullare la missione che sta portando avanti dall’oggi al domani. E’ giusto che ci sia il coinvolgimento dell’Unione Europea, ma senza un percorso comune si rischia solo di far aumentare l’arrivo dei migranti in Italia”, concludono le stesse fonti.