Londra, il sindaco Khan sfida Boris Johnson: «Sui mezzi pubblici resta l’obbligo di mascherina»
Si avvicina la fine delle restrizioni in Inghilterra, prevista per il 19 luglio. A Londra, però, resterà l’obbligo di mascherina sui mezzi pubblici, per una decisione assunta dal sindaco Sadiq Khan. «Non sono disposto a stare a guardare mettendo a rischio i londinesi e la ripresa della nostra città», ha detto il primo cittadino.
A Londra resta l’obbligo di mascherina sui mezzi pubblici
Khan ha chiesto alla Transport for London (TfL) di attuare l’obbligo dell’uso delle mascherine a bordo di autobus e treni nella capitale come «condizione per il trasporto» anche dopo la revoca delle restrizioni anti-Covid prevista e confermata dal premier Boris Johnson per il 19 luglio. Insomma, senza mascherina non si potrà viaggiare sui mezzi pubblici di Londra.
Chi non rispetta la regola costretto a scendere
Il sindaco ha spiegato di «non essere pronto» a mettere «a rischio» gli utenti di metropolitana, tram e altri mezzi di trasporto della città eliminando le norme sulla protezione del viso da lunedì prossimo. I responsabili dei controlli, dunque, potranno negare l’accesso ai passeggeri che non rispetteranno l’obbligo della mascherina o costringerli a scendere dai mezzi.
Johnson raccomanda, Khan prescrive
Nell’annunciare la prossima revoca delle restrizioni, Johnson aveva esortato i concittadini a far uso del senso di responsabilità personale, indossando le mascherine nei luoghi affollati e al chiuso. Dunque, un’esortazione a fronte della prescrizione di Khan, il quale ha chiesto alla Tfl di assicurarsi anche che l’uso delle mascherine sia garantito a bordo di taxi e corse noleggiate da parte di clienti e autisti.
La sfida del sindaco al premier
«Ho ripetutamente affermato e messo in chiaro il fatto che l’opzione più semplice e più sicura sarebbe stata quella di mantenere in vigore a livello nazionale la norma che prevede l’uso di mascherine sui mezzi di trasporto pubblico», ha dichiarato Khan, aggiungendo di non essere «disposto a stare a guardare mettendo a rischio i londinesi e la ripresa della nostra città».