Maglie: l’incontro con Draghi? Una dichiarazione di guerra: Conte vuole far cadere il governo sulla giustizia
L’atteso faccia a faccia tra il leader in pectore del M5S e il premier Mario Draghi si è concluso da un po’ e le tv sono lì, sul pezzo, pronte ad analizzare i punti e le virgole di quanto i due sai sono scambiati nel corso del colloquio. Anche Francesco Magnani, alle prese con la conduzione dell’ultima puntata de L’Aria che tira estate non si sottrae al confronto. E quanto chiede a Maria Giovanna Maglie un commento a caldo sull’infuocato vertice a due a Palazzo Chigi di questa mattina, la giornalista, con la schiettezza che la contraddistingue, non si limita a interpretare punti e virgole. Ma si sofferma anche sui puntini sospesivi rimasti appesi a ipotesi e non detti. Decisa a decodificare quei concetti espressi verbosamente, almeno quanto fumosamente, da Giuseppe Conte.
Il retroscena della Maglie sull’incontro tra Conte e Draghi
Non a caso, la Maglie esordisce subito asserendo: «Provo a immaginare la difficoltà del colloquio tra Giuseppe Conte e Mario Draghi: il primo che parla, si direbbe a Napoli, “a schiovere“. Uno che parla moltissimo e che usa questo linguaggio un po’ da Azzeccagarbugli: per cui puoi dire tutto e il contrario di tutto. E l’altro che è il secco. Asciutto. Taciturno Mario Draghi». Un confronto di cui le agenzie e le tv hanno dato in buona parte conto e che alla Maglie torna solo in parte. O meglio, un dialogo che l’opinionista rilegge alla luce delle polemiche politiche in corso sull’agenda di governo. E che la portano a dire che: «Conte ha fatto un discorso di straordinaria ambiguità. Ha lanciato dei pizzini. Dei messaggi, ma allo stesso tempo non ha chiarito nulla. Quando parla di impunità e rapidità, ce l’ha con la prescrizione. E questa – dichiara la giornalista ospite de La7 – è una dichiarazione di guerra».
«Una dichiarazione di guerra: nella testa di Conte c’è l’intenzione di far cadere questo governo»
Un retroscena, quello che Maria Giovanna Maglie suggerisce, che parte dal presupposto secondo cui, per la giornalista, «nella testa di Conte c’è l’intenzione di farlo cadere questo governo. Ci riuscirà?», si chiede l’opinionista in collegamento con La 7. E si risponde: «Mi auguro di no e non sono certa che Conte abbia con sé tutto il Movimento. Anzi, secondo me fra quindici giorni», pronostica la Maglie, «vedremo ancora una volta che si è trattato di una pace di facciata». Una tregua armata nata intorno al tavolo di un ristorante dopo settimane di insulti sanguinosi e recriminazioni feroci tra Conte e Grillo, e le tante anime in cui si è sparpagliato il Movimento schierandosi con l’uno o con l’altro.
Conte-Draghi, l’equilibrio appeso a un filo: tutto si gioca sulla riforma della giustizia
Così come ora i fronti sono aperti tra grillini filo-governativi e attivisti pronti allo strappo sulle riforme. Un tema divisivo che rischia di frantumare ulteriormente la galassia pentastellata. E che Conte ha chiaramente evocato, sia nel video dell’annuncio dello statuto. Che uscendo dall’incontro con Draghi, quando l’ex premier ha detto che al premier ha «ribadito che saremo molto vigili nello scongiurare soglie di impunità. Si continuerà a lavorare e M5S sarà molto attento per miglioramenti e interventi che possano scongiurare soglie di impunità».
Riforma Cartabia: le rivendicazioni di Conte
Già, perché la riforma della giustizia è il primo vero banco di prova per Giuseppe Conte, che con il prossimo voto sullo statuto si appresta a diventare il presidente del Movimento 5 Stelle. La vexata quaestio – che sta facendo tribolare da giorni i gruppi parlamentari grillini – è stato al centro del colloquio di questa mattina a Palazzo Chigi tra Conte e il presidente del Consiglio Mario Draghi. Anche se Conte, all’uscita dal vertice, si è rifugiato in un secco e poco convincente «non ne abbiamo parlato»: Ma è evidente che tutto si gioca sulla fiducia alla riforma Cartabia.
La replica di Draghi: la riforma resta blindata
Un tema caldo rispetto al quale Conte ha rimarcato: «Mettiamo da parte bandierine e ideologie. Vogliamo dare agli italiani un’amministrazione della giustizia con tempi chiari e definiti ma assicurando anche il principio che alle vittime dei reati venga assicurata giustizia. Non possiamo assolutamente creare le condizioni e il rischio che possano svanire i processi». Rivendicazioni che non hanno smosso di un cm il premier Draghi che a Conte ha confermato: la riforma resta blindata...
Sotto il video dell’intervento della Maglie a L’Aria che tira estate in cui la giornalista ha delineato il suo retroscena sull’incontro Conte-Draghi, dalla pagina Facebook del sito de La7