Malan: io via da Forza Italia perché dissento dal governo Draghi, troppo simile a quello di Conte
Il senatore piemontese Lucio Malan, esponente storico di Forza Italia, con Silvio Berlusconi dal ’96 (un passato nella Lega bossiana) lascia il partito azzurro dopo 25 anni. E ha sorpreso tutti, a cominciare proprio dall’ex premier, che ha provato a chiamarlo durante la conferenza stampa con Giorgia Meloni dove annunciava il suo addio.
Malan: a Berlusconi va il merito di avere ideato il centrodestra
“Non è stata una scelta facile, presa a cuor leggero – dice Malan – Ho tantissimi amici nel partito e stima profonda nei confronti di Berlusconi immutata. Ho deciso di lasciare Forza Italia nelle ultime 48 ore. A Berlusconi va il merito di aver ideato il centrodestra, lo sentirò nelle prossime ore”, confida all’Adnkronos.
“Non volevo più sostenere il governo Draghi”
Fino a ieri Malan era vicepresidente vicario del gruppo al Senato, sempre al fianco di Anna Maria Bernini (”l’ho informata prima, il nostro rapporto resta cordiale come sempre”). ”Lo ripeto, non è stato facile, lasciare un partito con cui ho condiviso gioie e dolori, tante battaglie”, dice al telefono l’ex questore anziano forzista, ora nella veste di ultimo arrivato in casa Meloni, che lo ha convinto negli ultimi giorni, con incontri e telefonate: ”Non me la sentivo più di sostenere col mio voto il governo Draghi che ha una linea politica, almeno sulle questioni a cui tengo, ancora troppo simile a quella del Conte I e bis…”.
“Con Meloni piena sintonia su molte battaglie”
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, spiega Malan, valdese e tra i più agguerriti difensori della famiglia, ”è stata la questione della libertà religiosa”. Aderire a FdI per Malan non è stato un salto nel buio: ”Ho un’antica amicizia con Crosetto, con lui e altri esponenti di Fratelli d’Italia, ci siamo sempre sentiti. Ho scelto la Meloni perché ha sempre dimostrato coraggio e coerenza. Io so che condividiamo molte battaglie e potremmo fare molto per portarle avanti. Dal ddl Zan alla tutela della famiglia, da caso Cdp-Aspi alla vicenda del sistema Bibbiano”.
Nessun astio verso Forza Italia
Pungolato più volte Malan, non ha parole di astio nei confronti di Forza Italia, né coglie l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa (”Non riesco a provare sentimenti negativi verso un partito nel quale ho militato cosi’ a lungo, spesso in situazione anche difficili, condividendo tante battaglie”), ma preferisce prendersela con il governo di Super Mario: ”Deluso da Fi? in qualsiasi gruppo organizzato ci sono cose che non ti vanno bene, ma restano i rapporti personali, quelli veri. Però la politica è anche concretezza e quindi si va essenzialmente su ciò che il partito fa. Ebbene, Fi sostiene Draghi, che ha portato dei miglioramenti rispetto a prima ma per me questo esecutivo è ampiamente al di sotto delle mie legittime aspettative.
FdI le ha promesso un posto di responsabilità nel partito? ”Non l’ho chiesto e non mi è stato offerto nulla“, taglia corto Malan che assicura: ”Io sono convinto della mia scelta e felicissimo dell’accoglienza avuta da Fdi, e innanzitutto da Meloni, che conosco da tanto tempo”.