Meloni a Bologna: coerenza e mantenere la parola data, queste le virtù della politica (video)

12 Lug 2021 20:12 - di Ginevra Sorrentino
Meloni a Bologna

Cade qualche goccia sul palco di Bologna dove Giorgia Meloni ha presentato il suo libro, Io sono Giorgia, intervistata dal direttore di QN-il Resto del Carlino Michele Brambilla. Ma la pioggia non scoraggia la platea, accorsa numerosa, e meno che mai la relatrice. La quale, con un sorriso che prova a dissimulare un pizzico di imbarazzo, incassa subito i complimenti dell’intervistatore. Che esordisce menzionando un messaggio che ha inviato nei giorni scorsi alla Meloni. E che rinnova di fronte ai presenti: «Il libro è molto bello. Io l’ho letto tutto e posso dire con sincerità che è scritto benissimo e ha una qualità narrativa notevole».

Giorgia Meloni a Bologna per presentare il suo libro

Un libro che ha un titolo particolare che, come molti sanno, ripropone una frase che Giorgia Meloni pronunciò in occasione della grande manifestazione di piazza del centrodestra datata , culminata nel comizio di Piazza San Giovanni, in cui la presidente di Fratelli d’Italia disse: «Io sono Giorgia. Sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana». Una frase diventata un manifesto identitario. E, in seconda battuta, persino un refrain di successo. Oltre che, oggi, come anticipato, il titolo della sua autobiografia: che Giorgia Meloni ha scritto di suo pugno, come sottolinea lo stesso Brambilla, senza ricorrere ad aiuti editoriali esterni.

L’impulso a scrivere e ad operare in politica in difesa dei valori identitari

Dunque, spiega il direttore Brambilla, il libro si snoda proprio intorno alle definizioni che l’autrice dà di se stessa e attraverso un racconto molto intimo di un percorso anche sofferto. Un viaggio autobiografico che partendo dalla dimensione personale, non può prescindere dai traguardi politici  che Giorgia Meloni ha raggiunto. E che la leader di FdI ripercorre nel corso dell’incontro bolognese proprio partendo dalle mistificazioni che gli avversari hanno fatto e continuano a fare dei suoi principi. Dei suoi valori. Del suo impegno e operato politico. E allora, «da ragazza cresciuta senza un padre», la Meloni insiste sulla «convinzione incrollabile del diritto di un bambino ad avere una figura paterna e una materna al suo fianco. Ne consegue, quindi, che uno Stato giusto – incalza infatti la numero uno di FdI – si deve preoccupare di chi non può difendersi da solo. E non c’è nulla di discriminatorio in questo».

Nella politica italiana il dibattito sui grandi temi si è ridotto alle etichette

Eppure, rileva la Meloni, «nella politica italiana di temi non si parla più, non si affrontano più le questioni in cerca di una risposta sensata, ma si procede per etichette. Così, nel nostro Paese siamo arrivati al paradosso secondo cui, sottolinea la presidente di FdI; o sei d’accordo con me o sei razzista; sei d’accordo con me o sei omofobo.  O sei d’accordo con me o sei fascista: solo per cacciarti dal dibattito». Un dibattito a cui la Meloni rivendica il diritto a partecipare e il dovere di farlo attivamente. Anche scegliendo di non appoggiare il governo di unità nazionale presieduto da Mario Draghi. E infatti, a Brambilla e alla platea bolognese la presidente FdI sottolinea: «Non credo che visioni diametralmente opposte possano dare all’Italia le risposte di cui ha bisogno». E ancora: «Io ho fatto quello che ritenevo giusto: la coerenza. Mantenere la parola data, sono i prerequisiti della politica. L’essenza della democrazia». E quindi, ribadisce ancora: «Sono centomila volte convinta della nostra scelta. Gli italiani sanno che di noi si possono fidare». Perché, ha poi concluso il ragionamento la Meloni, «soprattutto nella tempesta e nei momenti di difficoltà, i cittadini devono poter scegliere da chi farsi guidare».

E sul candidato di Bologna, nessun veto. Ma a Lega e Fi la Meloni dice: facciamo in fretta

Poi, il dibattito entra nel dettaglio dell’agenda politica. E sugli appuntamenti in calendario, a partire dalle prossime amministrative, Giorgia Meloni intervistata ai Giardini Margherita dal direttore Brambilla rileva: Fratelli d’Italia «non pone veti e non esprime preferenze» in merito al candidato sindaco del centrodestra. Quindi a stretto giro la presidente di FdI aggiunge: «Escludo che passi questa settimana senza che Bologna abbia il suo candidato di centrodestra. Abbiamo diversi profili credibili e non dobbiamo dare il segnale di non poter vincere. Perché non è così». Infine, sollecitando gli alleati di Lega e Forza Italia a fare presto, la Meloni chiosa: «Prima si chiude, meglio è. Sono convinta che si sceglierà a breve. In ogni caso sarà privilegiata l’unità della coalizione».

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