Da Meloni, Salvini e Orban l’«Appello per il futuro dell’Ue»: dà voce a chi non sposa il pensiero unico
Una Carta dei valori comune alle forze conservatrici e identitarie europee per dire no all’Ue come «super Stato» che cancella sovranità, tradizioni e strutture sociali degli Stati membri. È l’«Appello per il futuro dell’Europa», sottoscritto da partiti che fanno parte di tre diversi gruppi al Parlamento Europeo: Identità e democrazia (Id), Conservatori (Ecr) e Fidesz, il partito di Viktor Orban che dopo l’uscita dal Ppe è attualmente tra i non iscritti. Per l’Italia, dunque, l’Appello è stato firmato da FdI e Lega.
L’Appello per il futuro dell’Europa: «No al super Stato che cancella le nazioni»
«L’Ue – si legge in un passaggio dell’Appello – necessita di una profonda riforma perché oggi, invece di proteggere l’Europa e il suo patrimonio, invece di permettere il libero sviluppo delle nazioni europee, sta diventando una fonte di problemi». «L’Ue sta diventando sempre più uno strumento di forze radicali che vorrebbero realizzare una trasformazione culturale e religiosa, per arrivare alla costruzione di un’Europa senza nazioni, puntando alla creazione di un super Stato europeo, alla distruzione o alla cancellazione della tradizione europea, alla trasformazione delle istituzioni sociali e dei principi morali fondamentali», prosegue il testo, che arriva a pochi giorni dall’inaugurazione della “Conferenza sul Futuro dell’Europa”, che va esattamente nella direzione di quel super stato burocratico al quale cedere una sempre maggiore quota di sovranità.
Contro «un’agenda globalista e politicamente corretta»
Al meeting, ha spiegato Giorgia Meloni in un video su Facebook nel quale presenta l’Appello per il futuro dell’Ue, «per legittimare questa proposta politica come l’unica via possibile per riformare l’Europa, hanno chiamato a raccolta presunti rappresentanti dei cittadini e della società civile, scelti non si sa bene da chi e non si bene in base a quali criteri». Quello che è chiaro, invece, prosegue Meloni, è che sono «tutti uniti nel sostenere una sorta di “pensiero unico” centralista, che punta a minare definitivamente i principi di sussidiarietà e di pluralismo solennemente sanciti dai Trattati; a sostituire il principio del consenso e della leale cooperazione tra gli Stati membri con la dittatura della maggioranza che si impone sulle specificità nazionali; a imporre un’agenda globalista e politicamente corretta che attacca tutto ciò che ci caratterizza e ci definisce come esseri umani e come popoli: identità, famiglia, confini, libertà educativa, merito, responsabilità».
Meloni: «Diamo voce a chi non sposa il pensiero unico»
Dunque, «da queste considerazioni, condivise con i leader di altri importanti partiti nazionali, è nato un “Appello per il Futuro dell’Europa”, che vuole dare voce a chi non si riconosce in questo pensiero unico, pur nel rispetto delle attuali famiglie politiche alle quali ciascuno di noi appartiene», chiarisce ancora la Meloni, sottolineando che «Fratelli d’Italia è pilastro fondamentale della famiglia dei Conservatori e Riformisti Europei, il cui gruppo parlamentare da mesi si è dimostrato il più attivo nel contrastare questa deriva promuovendo conferenze itineranti in tutta Europa, denunciando i rischi di questo progetto e proponendo una visione alternativa d’Europa». «L’Appello di oggi – conclude Meloni – coglie il senso più profondo di questo lavoro e sono felice di sottoscriverlo pubblicamente».