Michetti sfida gli avversari: “Basta speculatori a Roma”. Poi lascia il confronto: “È una rissa” (video)

29 Lug 2021 18:16 - di Romana Fabiani
“Roma vanta peculiarità uniche. Per cultura, architettura, storia, eccellenze eno-gastronimiche. Dobbiamo recuperare anni di inefficienza e stasi.  E stimolare le sinergie con il settore privato”. Così Enrico Michetti, ospite al Festival dell’Architettura. Per la prima volta insieme agli altri candidati sindaci della Capitale. Ma il clima si è fatto rovente e a un certo punto Michetti ha abbandonato il confronto: “Questo non è un confronto, è una rissa, le regole del confronto erano altre”.
“Se si hanno cinque minuti per uno si rispettano le regole e ognuno esprime la sua posizione – ha poi spiegato ai cronisti prima di lasciare la Casa dell’Architettura – Se diventa un contraddittorio dal quale si è esclusi…”.

Michetti al Festival dell’Architettura sfida i competitor

“Sono pronto al confronto con gli altri candidati. Noi porteremo la nostra visione, i nostri progetti e la nostra voglia di far rinascere città. Per una Roma più libera, più pulita, più sicura.”, scriveva il candidato del centrodestra su Facebook poco prima dell’incontro. E spiazza gli ‘avversari” con un programma chiaro, coerente, senza polemiche ideologiche. Si può demolire e ricostruire, dice Michetti davanti alla platea di architetti. “Ma bisogna avere una visione. Posso demolire questo manufatto del 900 ma devo sapere cosa voglio fare. Non devo farlo per foraggiare la speculazione edilizia”. La bussola è chiara: risanare la Capitale con pragmatismo. All’insegna del fare. Con un’dentità forte alle spalle. E ancora snellire la burocrazia infernale. “Gli amministratori devono essere al servizio dei cittadini. Non stressarli con regole, codici e codicilli che scoraggiano qualsiasi iniziativa”.

Le bugie della Raggi: ho risanato Roma

In evidente difficoltà la sindaca uscente, Virginia Raggi. Che, come da copione, esibisce come una scolaretta “le tante cose fatte” in questi anni. “Sull’urbanistica puntiamo sulla rigenerazione e sulla qualità, sulla sostenibilità”, ha detto durante l’incontro promosso dall’Ordine degli Architetti di Roma e provincia. “Credo che Roma sia paragonabile a una Ferrari. Cche quando sono arrivata era ferma, poi l’ho ricostruita, fatta camminare e ora dobbiamo farla correre”, dice la sindaca grillina tra lo stupore dei presenti.

Calenda gioca a fare il guastatore

Nulla di nuovo da Carlo Calenda. Che si concentra sul dramma del trasporto pubblico. “Con nemmeno un km di metropolitana progettato, la crisi dei rifiuti continua. La raccolta differenziata disastrosa. La manutenzione del verde e da giungla urbana. Una città che dal punto di vista economico cresce meno del Paese che rappresenta” e che dal punto di vista dei servizi “è assente”. Una fotografia spietata che il candidato ex Pd si candida , neanche a dirlo, a trasformare in un’opera d’arte. Peccato che nei sondaggi continui ad arrancare. D

Gualtieri strapazza la Raggi: è un disastro

Da Gualtieri arriva un attacco frontale all’amministrazione grillina. Un’aggressione scontata per chi si è candidato con l’obiettivo di affossare i 5Stelle.  “La descrizione di una città che si è rimessa in piedi e funziona non corrisponde alla realtà. Dobbiamo rimettere la città in grado di funzionare ed erogare servizi essenziali, spendere e attrarre risorse”. Così l’ex ministro del governo Conte. Che parla di “rimboccarsi le maniche con concretezza, progetti e programmi precisi”. Ma è lo stesso che nel Recovery non ha destinato un euro a Roma Capitale.

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