“Non faccio la foglia di fico di tesi assurde”. La Russa al vetriolo a “L’Aria che tira” sul ddl Zan (video)
Più che giustificato lo sfogo del senatore Ignazio La Russa che perde la pazienza con il conduttore de L’Aria che tira. Si parla del Ddl Zan ed effettivamente la “tesi” del programma attraverso gli ospiti è unilaterale: il testo va approvato senza se e senza ma. Omettendo gli aspetti controversi -Articoli 1,4 e7– che riguardano l’identità di genere, le minoranze da tutelare, la libertà di opinione, soprattutto. Si scaldano gli animi ad un certo punto con Francesco Magnani. Nel salotto di La7, nella puntata del 7 luglio, la firma del Corriere della Sera Meli parla a più riprese e a lungo; esprime tutta la propria approvazione nei confronti del disegno di legge definendola “una legge di civiltà per tutta l’Italia perché fa sì che noi diventiamo un paese più civile di quello che siamo”.
La Russa a “L’Aria che tira”: “Trasmissione a tesi. Vergogna”
Ancora. Il conduttore lancia un servizio sulla comunità Lgbt, poi l’intervista alla presidentessa dell’Arcigay e di nuovo passa la parola alla Meli. Dopo avere ascoltato diversi minuti i pareri di tutti, il conduttore dà la parola a La Russa, dicendogli di concludere in un minuto. Salta su il senatore di Fratelli d’Italia. Un minuto? Non se ne parla. Un contentino di una manciata di secondi per spiegare punti fondamentali è quasi offensivo. Non ha torto, lo sbilanciamento delle posizioni è evidente. “Dobbiamo andare in pubblicità”, si giustifica Magnani mentre La Russa tiene il punto: “Lei mandi un po’ in ritardo la pubblicità, perché devo rispondere in un minuto soltanto io? È una vergogna come lei sta impostando questa trasmissione. Io rinuncio ai miei 30 secondi. O lei mi dà 3 minuti o io rinuncio”. E ancora: “E vada in pubblicità parlo dopo. Cosa sono, la foglia di fico di queste tesi assurde? Non sono la foglia di fico di una trasmissione orientata”.
“L’Aria che tira”: a la Russa solo un minuto per replicare
La Russa ha dunque poi modo di ribattere, sia pure di fretta: “Non mi sorprende che il Pd e la sinistra rifiuti il compromesso perché forse preferiscono che sia bocciata del tutto per poter gridare. Ma io riporto i dati dell’Oscad, che dicono che dal 2010 al 2018 le condotte illecite con intenti discriminatori per l’orientamento sessuale sono soltanto 212 cioè 26 segnalazioni all’anno. Non mi si venga a dire che l’Italia sia un paese indietro”. La Meli si risente.
La Russa: “Questa legge colpisce le idee”
A quel punto è La Russa che dice la sua, o meglio ci prova: “No, non mi interrompa. Siete agitati quando parlate di queste cose. Io dico che non c’è l’urgenza di questo provvedimento. Ma non sono contrario a inasprire le pene per qualunque azione di violenza. Quello che non ci piace è che si colpiscono le idee”. “Il problema di questa legge – ribadisce nonostante le continue interruzioni- è che discrimina le opinioni diverse. La prima legge al mondo che mette un limite di opinione e libertà di pensiero. Noi non vogliamo nessun limite illogico e illiberale”.