Obbligo di vaccino a scuola, Berlusconi puntella Draghi e striglia Salvini: «Serve unità»
Con un lungo intervento a propria firma sul Corriere della Sera, Silvio Berlusconi ha preso personalmente posizione a sostegno dell’obbligo del Green pass e del vaccino per gli insegnanti. «Molto opportunamente Forza Italia chiede l’obbligo vaccinale in un settore delicato come la scuola», ha sottolineato il Cavaliere, che in questo modo dà il suo contributo per puntellare il governo e lo stesso Mario Draghi in una scelta molto controversa e molto rischiosa.
La strigliata a Salvini
Dopo aver individuato la crisi scaturita dal Covid, come «forse la prima crisi la prima in assoluto nella storia ad avere davvero caratteristiche globali» e aver rivendicato la scelta di appoggiare il governo Draghi come migliore risposta possibile al momento che stava vivendo «un Paese fragile come l’Italia», Berlusconi è quindi entrato nel merito di Green pass e vaccini, rilanciando la necessità di unità intorno alle scelte del governo. Un messaggio che suona come un tentativo di moral suasion per far rientrare Salvini “nei ranghi”. «Sono preoccupato dal fatto che il Paese si stia dividendo nella più assurda delle polemiche, quella sui vaccini», ha scritto il leader azzurro, per il quale «è del tutto illogico dare una caratura ideologica o politica a una questione che è prettamente scientifica».
Anche il Cav stigmatizza le piazza contro il Green pass
«Non parlo solo del Green pass, che è una misura di buon senso alla quale noi siamo assolutamente favorevoli così com’è, ma che, come ogni strumento, naturalmente può essere discusso e migliorabile come legittimamente chiedono i nostri alleati. Parlo proprio del fatto che», ha proseguito Berlusconi, facendo riferimento ai vaccini, «esiste però una minoranza non irrilevante e molto rumorosa che contesta tutto questo».
Berlusconi rammaricato che si parli di «libertà»
Il leader azzurro, quindi, ha puntato l’indice contro «cattiva informazione, pseudo-scienza, paure irrazionali fomentate dalla babele di messaggi veicolati dai social, voglia di strumentalizzazione politica ma anche, dobbiamo riconoscerlo, la comunicazione confusa e contraddittoria di parte del mondo scientifico attratto dalla ribalta televisiva». Questi elementi, ha aggiunto, «hanno creato una miscela pericolosa». «La cosa che più mi rattrista – ha proseguito – sono le parole di chi fa dell’opposizione ai vaccini e al green pass, ma anche all’obbligo delle mascherine e del distanziamento, una questione di libertà. Come se quella di non vaccinarsi, di non adottare elementari cautele, fosse una scelta che non ha conseguenze sugli altri. Come se non esistesse, fra i diritti tipicamente liberali, quello all’integrità della persona, e quindi ad andare al ristorante, a prendere l’aereo, a partecipare ad uno spettacolo o a una manifestazione sportiva senza il rischio di essere contagiati».
Berlusconi puntella Draghi sull’obbligo dei vaccini
Dopo aver stigmatizzato il paragone delle piazze anti Green pass con la persecuzione degli ebrei, il Cav, quindi ha ammesso che «ovviamente a nessuno si può imporre il vaccino, nonostante ogni evidenza lo consigli, ma chi decide di non vaccinarsi non può imporre le conseguenze della sua scelta agli altri e deve accettare le limitazioni che ne derivano, per la tutela della salute delle altre persone». Berlusconi ha fatto il paragone con il divieto di fumo nei luoghi pubblici, «che fu il nostro governo a volere (salvando migliaia di vite umane ogni anno): a nessuno è vietato di fumare, ma a nessuno è consentito infastidire o far ammalare gli altri fumando nei ristoranti, negli uffici o sui mezzi di trasporto». E, sebbene appaia piuttosto chiaro che le due situazioni non sono sovrapponibili, lo ha paragonato all’obbligo di vaccino nella scuola che «molto opportunamente Forza Italia chiede».