Olimpiadi, scherzò sull’Olocausto 23 anni fa. Licenziato il direttore della cerimonia di apertura

22 Lug 2021 9:27 - di Eugenio Battisti

Vigilia difficile per le Olimpiadi di Tokyo che si apriranno domani. Il comitato organizzatore dei Giochi ha messo alla porta il direttore della cerimonia di apertura. Colpevole di aver ironizzato sull’Olocausto durante uno spettacolo comico di 23 anni fa.

Olimpiadi, licenziato il direttore della cerimonia di apertura

Il presidente del comitato organizzatore Seiko Hashimoto ha annunciato che il regista Kentaro Kobayashi è stato licenziato. Con l’accusadi aver utilizzato battute antisemite nella sua commedia del 1998. Inclusa la frase infelice  ‘Giochiamo all’Olocausto’. Una scoperta tardiva, ma decisiva per la sospensione del regista giapponese.  “Abbiamo scoperto che il signor Kobayashi ha usato una frase per ridicolizzare una tragedia storica  in una performance artistica passata”, ha detto Hashimoto. “Ci scusiamo profondamente per aver causato un tale problema il giorno prima della cerimonia di apertura. E per aver causato problemi e preoccupazioni a molte parti coinvolte. Nonché alle persone a Tokyo e nel resto del Paese”.

Il regista fece ironia sull’Olocausto

Sempre più tormentata la preparazione della cerimonia di inizio dei Giochi olimpici 2020 ritardati dalla pandemia. Ai contagi degli atleti e alle polemiche per un’edizione all’insegna del  buonismo e del politicamente corretto si aggiunge la cacciata del regista. La cerimonia (domani alle 20 ora locale,  alle 13 ora italiana) si terrà senza spettatori, saranno ammessi però alcuni funzionari, ospiti e media.

Il presidente del Cio: sarà un momento di sollievo

Sarà un’ouverture all’insegna della sobrietà e della rinascita. “Penso che sarà un momento di gioia e sollievo”. Così il presidente del Cio, Thomas Bach, che aggiunge di non sapere cosa proverà, “non sono un profeta”. Ha parlato più volte di una sensazione di sollievo. “Perché la strada per questa cerimonia non è stata delle più facili. Il movimento olimpico è al centro della società. E non viviamo in un mondo tranquillo, viviamo in un mondo molto fragile”.

Parlando a margine di una conferenza per Brisbane 2032, il numero uno del Cio ha sottolineato la sua gioia per gli atleti. “Perché so quanto desiderano questo momento. E possono finalmente goderselo in circostanze molto speciali. Sento sollievo. C’è un detto che dice ‘se senti questo tipo di sollievo, ci sono pietre che cadono dal tuo cuore’…”.

Una cerimonia sobria all’insegna della rinascita

Sobria e semplice. Con momenti ispirati al dramma della pandemia. La cerimonia inaugurale di Tokyo 2020, in scena allo Stadio Olimpico, durerà 3 ore e mezzo. L’inizio sarà dedicato all’esperienza del Covid che l’umanità, e il mondo dello sport in particolare, sta vivendo da un anno e mezzo. Lo spettacolo – riferisce chi ha partecipato alle prove – comincia con un uomo solo al centro dello stadio. L’artista apparirà all’inizio ripiegato su se stesso, poi si alzerà in piedi e si distenderà in tutta la sua altezza per simboleggiare il ritorno alla vita. Sui maxi schermi saranno proiettate scene di atleti che si allenano nelle proprie camere. Per ricordare al mondo i sacrifici degli sportivi presenti ai Giochi olimpici. Che, a causa del lockdown, si sono dovuti allenare in gran parte da soli, spesso nelle loro case. Sudore e tanta fatica. Anche psicologica.

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