Palù, variante Delta: efficaci vaccini a mRna. La chiave di volta è vaccinare chi manca all’appello
Palù: vaccini e variante Delta, un’equazione che parametra il Covid e l’arma principale per sconfiggerlo e che, a detta del virologo di fama internazionale, i dati fanno terminare con il segno positivo. E allora: «I vaccini si stanno dimostrando un formidabile ed efficace strumento per fermare il Covid – dichiara il professor Giorgio Palù –. Ora dobbiamo spiegarlo con chiarezza a chi è ancora dubbioso. I dati che arrivano da Israele vanno proprio in quella direzione, anche con la variante Delta».
Palù, variante Delta: i vaccini a mRna funzionano
Palù, già docente all’Università di Padova e adjunct professor alla Temple University di Philadelphia, da quasi otto mesi è presidente di Aifa, Agenzia italiana del farmaco. E sull’inesorabile avanzata della Delta, ultima mutazione del coronavirus, in un’intervista rilasciata al Messaggero chiarisce i punti legati alla sollecitazione, mossa da più parti, ad accelerare con la vaccinazione sia dei giovani sia degli over 60 ancora non protetti. Dettata da un lieve rialzo dei contagi.
Palù e rialzo contagi da variante delta: «Non sarei preoccupato»
«Non ne sarei preoccupato, è un dato recentissimo», spiega l’esperto. Poi però aggiunge: «Bisognerà valutare se si tratta di un trend reale e, se tale, a carico di quali strati di popolazione: giovani o anziani. Vaccinati o meno. A quale sintomatologia è associato. Se comporta un aumento delle ospedalizzazioni in area medica ed in terapia intensiva: parametri questi attualmente ancora in calo».
Accelerare con le vaccinazioni
E allora, con la campagna di vaccinazione al suo clou. Forte di un 61 per cento dei cittadini già immunizzati almeno con una prima dose. E un altro 36 per cento, anche con la seconda. Forti di una alta garanzia di copertura delle fasce più fragili e fino agli ultraottantenni, oggi, asserisce Palù sul Messaggero, bisogna assolutamente «puntare a vaccinare il più velocemente possibile la popolazione ancora scoperta. Le fasce più giovani che talvolta sono le più reticenti. E gli oltre due milioni di over 60 non ancora vaccinati o esitanti che sono i più a rischio».