Borsellino, l’omaggio di FdI. Meloni: «Paolo Vive, nel ricordo delle persone perbene»
Non solo a Palermo, dove si terrà la tradizionale fiaccolata in via D’Amelio. FdI ricorderà oggi Paolo Borsellino con manifestazioni e fiaccolate in molte città, da Torino a Catanzaro, passando per Viterbo. «Noi ricordiamo Paolo Borsellino, simbolo di un’Italia forte, giusta e coraggiosa», si legge sulla locandina postata sulla pagina Facebook del partito, dove il giudice è ricordato come «eroe nazionale». «Paolo Vive, nel ricordo di tutte le persone perbene», ha sottolineato poi Giorgia Meloni, che a sua volta ha tributato sulla sua pagina Facebook un ricordo al magistrato ucciso il 19 luglio di 29 anni fa.
Meloni: «Paolo Vive, nel ricordo di tutte le persone perbene»
«Il 19 luglio del 1992, la criminalità organizzata sferrava un altro duro colpo al cuore dello Stato: pochi mesi dopo la morte del giudice Falcone, la mafia, con la sua furia criminale, uccise anche il giudice Paolo Borsellino», ha ricordato Meloni, sottolineando che «a distanza di anni, noi continuiamo a ricordare il sacrificio di chi ha donato la propria vita per difendere la Legalità e la Giustizia». «La sua memoria, il suo esempio e il suo insegnamento resteranno impressi nelle nostre menti e nelle nostre coscienze. Paolo Vive, nel ricordo di tutte le persone perbene», ha concluso la leader di FdI, che com’è noto decise di impegnarsi in politica proprio dopo la strage di via D’Amelio.
Urso: «La ricerca della verità è l’omaggio che gli dobbiamo»
«La ricerca della verità è il doveroso omaggio che tutti noi dobbiamo ad un eroe italiano esempio di vita e di dedizione allo Stato e alla Nazione», ha scritto sui suoi social il presidente del Copasir, Adolfo Urso, che stasera parteciperà alla fiaccolata di Palermo in via D’Amelio, anche nella sua veste istituzionale, e che alla fine del settembre 1990, in occasione della Festa del FdG a Siracusa, coordinò, con il compianto Giuseppe Tricoli, una tavola rotonda sulla lotta alla mafia alla quale partecipò proprio l’allora procuratore di Marsala Borsellino.
Fidanza: «Mi dissi che era il momento di attivarsi»
«Quel 19 luglio decisi che non ci si poteva più limitare a simpatizzare dal divano di casa. Era il momento di dare tutto me stesso per cambiare le cose. Scelsi di farlo con il Fdg e il Msi, gli unici estranei a mafia e corruzione. Al sacrificio di Paolo Borsellino e della sua scorta l’Italia intera deve l’onore della memoria e io, nel mio piccolo, le ragioni di una scelta di vita», ha ricordato in queste ore il capodelegazione di FdI al parlamento europeo, Carlo Fidanza, rivelando così come la strage di via D’Amelio sia stata determinante nel percorso politico di molti di quelli che oggi rappresentano la classe dirigente di FdI.
Delmastro: «Nessun beneficio sia concesso ai mafiosi»
Uno stimolo che ancora oggi si incarna nelle battaglie politiche del partito, come ricordato stavolta dal deputato e responsabile giustizia di FdI, Andrea Delmastro. «Il miglior modo per ricordare chi si è sacrificato nella lotta alla mafia è mantenendo il carcere duro e l’ergastolo ostativo. Nessun beneficio deve essere concesso ai mafiosi! In Parlamento – ha sottolineato – lavoriamo ogni giorno per sanare questa ferita e onorare chi ha combattuto e dato la vita nella lotta alla mafia».