Povero Fognini, si auto-insulta e finisce nel mirino della propaganda sulla legge Zan (video)
“Il caldo dà alla testa. Nel match ho usato un’espressione davvero stupida verso me stesso. Ovviamente non volevo offendere la sensibilità di nessuno. Amo la comunità Lgbt e mi scuso per la sciocchezza che mi è uscita. Ora vado in branda perché a Tokyo è notte. Vi abbraccio”. Sono le parole in una stories su Instagram su sfondo arcobaleno del tennista azzurro Fabio Fognini commentando quanto accaduto nel match con il russo Daniil Medvedec dove il ligure si è apostrofato con un’espressione omofoba. Un assist involontario ma perfetto per la politica, pronto a strumentalizzare quello sfogo sul campo contro… se stesso.
Fognini nel mirino dei sostenitori della Zan
Quanto basta per innescare la propaganda politica sulla legge Zan, con l’estensore delle norme pronto a sostenere che perfino darsi da solo del “frocio” è un’offesa per tutti, se si voleva offendere se stessi. Un bel rompicapo, difficile anche da spiegare, ma Zan ci prova. “Bene che si sia scusato, più che colpa del caldo è colpa di un retaggio culturale che dimostra come ci sia ancora molta strada da fare e il vocabolario è importantissimo. Nello sport sentiamo troppe volte odio, razzismo e omofobia. Ed è con il lavoro nelle scuole e dentro se stessi che si può provare a superarlo”, dice il deputato del Pd Alessandro Zan in occasione dell’incontro che si è tenuto al Festival di Giffoni commentando le polemiche seguite al caso del tennista Fabio Fognini e dell’autoinsulto omofobico. Gli fa eco anche un parlamentare di Forza Italia, Elio Vito. “Trovo molto grave che alle Olimpiadi il tennista Fognini per autoinsultarsi per un colpo sbagliato abbia utilizzato ripetutamente l’espressione frocio chiaramente omofoba. Poi si è scusato, ma evidentemente il #DdlZan serve, subito, anche per lo sport!”, scrive Elio Vito (Fi) su Twitter.