Renzi, un nuovo libro per asfaltare Letta. Il leader di Iv sempre più distante dalla sinistra
La premessa, falsa come una banconota del Monopoli, è che lui «non ha niente contro Enrico Letta». Se litigano, assicura, è solo perché «spesso abbiamo due visioni diverse». Matteo Renzi ha fretta di passare all’incasso: il governo Draghi è alto nei gradimenti e teme che non gliene riconoscano la primogenitura. Per questo ha scritto ControCorrente, libro incentrato sulla fine del Conte-bis e il varo dell’esecutivo guidato dall’ex-presidente della Bce. Ovviamente il protagonista è lui. Meno scontato, invece, che l’antagonista fosse Letta. Ma tant’è. Come ha anticipato via social dall’autore, «lui e io la pensiamo in modo diametralmente opposto sul passaggio Conte-Draghi. Partendo da… un mandolino».
In ControCorrente Renzi racconta la fine del Conte-bis
In realtà, ad evocare il mandolino fu proprio Letta in un’intervista, definita «durissima» dal leader di Italia Viva. «Renzi – aveva detto nell’occasione il segretario dem – ci fa fare nel mondo la figura del solito Paese inaffidabile: pizza, spaghetti, mandolino. Conte ha fatto bene a sfidarlo». A distanza di tempo l’ex-Rottamatore gli rende la pariglia e sottolinea: «Infatti Conte va a casa, arriva Draghi e l’Italia recupera credibilità, reputazione e fiducia». Con tanti impliciti saluti al mandolino. Ma sono molti i punti annotati dal leader di Iv. Come quello che in cui Letta bolla l’attivismo renziano contro Conte alla stregua di «follie di una sola persona» oppure quando definisce «follia pura» l’apertura della crisi di governo.
«Le critiche di Enrico sono medaglie»
«Riletto oggi, l’attacco di Letta è una medaglia al merito», ribatte l’autore. Tra i due, insomma, è guerra totale. Certo, parlando ora per allora il senatore di Firenze vince facile. Ma il suo vero obiettivo politico è schiacciare il segretario del Pd sui 5Stelle, anzi riportarlo al “Conte o morte” di quelle settimane. E lo fa proprio ora che il sedicente Avvocato del popolo è in rotta di collisione con Draghi. Un’astuzia finalizzata a piazzare un doppio cuneo: uno tra i rapporti tra Pd e M5S, l’altro tra lo stesso Letta e i dem. Sotto il profilo politico, è fin troppo chiaro che se Letta è il nemico principale di Renzi, la disgregazione dell’intesa a sinistra è il suo obiettivo. Significa che Renzi e il centrodestra hanno gli stessi avversari. E in politica, come in guerra, si sa, i nemici dei miei nemici sono miei amici.