Saman, ecco chi è il cugino promesso sposo (e perché lei voleva fuggire): un integralista doc
Saman, ieri Quarto Grado su Rete 4 solleva il velo sul cugino promesso in sposo alla ragazza. E in poche battute rivela chi è e perché lei voleva fuggire: un integralista doc e un fautore della subalternità della donna. Intanto il cugino della ragazza parla, ma non dice nulla. «Non so dove sia il corpo. Io non c’entro niente». Sotto torchio per oltre 9 ore, il cugino di Saman non cede. E chi si aspettava novità o addirittura svolte per le indagini, ancora una volta deve arrendersi. Il 28enne, arrestato in Francia mentre, senza documenti, stava fuggendo a bordo di un autobus in Spagna, parla mano rivela nulla. Niente di utile per le indagini votate alla ricerca del corpo della 18enne pakistana scomparsa da Novellara dal 30 aprile scorso. E che sembra svanita nel nulla. I resti non si trovano, nonostante ricerche approfondite. Mirate. E supportate dall’ausilio tecnologico e quello del cani molecolari specializzati nel ritrovamento di cadaveri. Animali addestrati a questo particolare tipo di indagine che, la prossima settimana, dopo droni. Pompieri. Forestali. Carabinieri. Elettromagnetometro e quant’altro, vedranno rimpinguarsi la loro squadra con l’arrivo di altri esemplari provenienti dalla Germania.
Saman, il cugino che i pm hanno ascoltato non parla
Saman sembra essere diventata un fantasma. Nessuna traccia di lei, ma neppure del suo corpo, nonostante gli inquirenti continuano a seguire la pista dell’omicidio maturato e realizzato in famiglia. Lo zio Danish, terrore del clan, sarebbe l’esecutore materiale. Suo padre Shabbar Abbas, fuggito – e irreperibile ormai – in Pakistan con la moglie Nazia Shaheen, la mente del delitto. Il cugino Ikram, accusato di omicidio premeditato in concorso con i genitori di Saman, lo zio (ritenuto l’esecutore materiale del delitto) e a un altro cugino, tutti ricercati e latitanti tra il Pakistan e l’Europa, è l’unico dei 5 indagati stanato ed estradato.
Ikram voleva solo ribadire la sua estraneità sulla scomparsa di Saman
L’unico che potrebbe dire la verità e risolvere il giallo. E invece non parla. Nonostante i suoi legali sottolineino l’importanza del gesto della richiesta d’incontro rivolta ai pm. Forse mirato solo a ribadire la propria estraneità sulla scomparsa di Saman. Un incontro, il suo con gli inquirenti, in cui il 28enne ha tenuto una linea difensiva per tutto il tempo dell’interrogatorio che si è tenuto ieri nel carcere di Reggio Emilia. Nel corso del quale si sarebbe contraddetto più volte. E al termine di cui non ha indicato il luogo dove è stata sepolta Saman, nonostante un video lo inchiodi: registrando il suo passaggio sotto le telecamere di video-sorveglianza armato di pala: diretto, secondo i carabinieri e la Procura reggiana, a scavare la buca per occultare il cadavere…
Saman, il fidanzato del cuore e il promesso sposo in Pakistan
In compenso, se il cugino Ikram non parla e gli altri soggetti al centro dell’inchiesta sono introvabili, il fidanzato del cuore di Saman, Saqib, racconta genesi e sviluppi del loro amore. Fino a quel terribile 30 aprile, quando il sospetto di poter essere uccisa corrode i pensieri di Saman e dilania il suo animo. Aveva scelto di amare il ragazzo pakistano conosciuto su Tik Tok di cui era innamorata la 18enne pakistana. Al punto di confidargli, in un ultimo disperato messaggio in chat, «sarei pronta a morire per te». Tutt’altra storia, invece, quella del cugino, promesso sposo che vive in Pakistan, scelto per la ragazza scomparsa da oltre due mesi dai genitori di lei per ragioni economiche, rivela Saqib alle telecamere di Chi l’ha visto mercoledì scorso. Due uomini a confronto sulla sparizione della giovane. E, forse, sul suo presunto omicidio.
I due uomini del destino di Saman
Sono loro, adesso, i due soggetti al centro dell’attenzione. Il primo, Saqib, per quell’amore breve ma intenso vissuto con Saman riuscendo a strappare spazi rubati e promesse di unione eterna. E lui che Saman amava e che progettava di sposare, sfidando coraggiosamente la propria famiglia. Il secondo, è il cugino Akmal: una figura rimasta fin qui nell’ombra. E di cui ieri un servizio della puntata di “Quarto grado” ha fatto ascoltare la voce. Un uomo più grande della 18enne pakistana di 12-13 anni, e che la famiglia aveva imposto a Saman come futuro marito. E mentre Saqib parla con il cuore in mano e gli occhi velate dalle lacrime, avanzando addirittura la speranza che la sua fidanzata possa essere ancora viva. Forse rapita e tenuta nascosta in un luogo segreto. L’altro, Akmal, appare e scompare nel giro di pochi istanti.
Akmal, il cugino promesso sposo in Pakistan
Quarto grado, infatti, riesce prodigiosamente a mettersi in contatto telefonico con l’uomo per qualche istante. Ma poco dopo Akmal riaggancia e non risponderà più ai giornalisti del programma di Rete 4. In un breve lasso di tempo, però, descrive Saman come una «brava ragazza». Racconta che si sono visti. Che lei ha cucinato per lui, ma che non hanno parlato né mangiato insieme, «perché alle donne non è permesso». E lui ossequia e condivide i dettami che la cultura e la religione gli impongono. Forse anche qualcosa di più…
Tutto quello da cui Saman voleva fuggire
Sulla foto del profilo di WhatsApp l’uomo ha un’immagine di candele che potrebbe alludere a un lutto, a un funerale. Accanto, a mo’ di didascalia che correda l’immagine funerea, una frase tratta da una sura coranica: «Le relazioni sono create per aiutarsi l’un l’altro ma non per usarsi l’un l’altro». Sugli altri profili social, inoltre, inneggia alla violenza contro Francia e Israele. E, cosa più inquietante di tutte: sostiene la subalternità della condizione femminile. Non sorprende allora, che da lui, e da tutto questo, Saman volesse scappare...