Saman, i suoi genitori sono introvabili: l’Interpol gli dà la caccia. E il fidanzato insiste: cercatela viva
Sono passati tre mesi dalla scomparsa di Saman. Tre lunghi mesi di dubbi, paure, ricerche che hanno alimentato il mistero sulla sua fine. Un giallo che si aggiorna alla mossa dell’Interpol che ribalta la posizione dei genitori della 18enne pakistana. Già, perché in base a quanto riferito nelle scorse ore dall’Ansa sul caso, «il Ministero della giustizia ha disposto l’inserimento del padre e della madre della ragazza nella banca dati Interpol. Che equivale ad una richiesta di arresto provvisorio, ovunque siano localizzati. Una volta individuati o arrestati dalle autorità di polizia locali, il Ministero della Giustizia potrà inoltrare la domanda di estradizione».
Saman, l’Interpol a caccia dei genitori della 18enne
E non è tutto. Anche la Procura di Reggio Emilia, che conduce le indagini, ha inoltrato una richiesta di rogatoria internazionale alle autorità pachistane. Solo al momento dell’arresto dei genitori di Saman – ricordiamo che anche lo zio e due cugini indagati sono ancora latitanti – potrà partire il procedimento di estradizione della coppia del ministero italiano della Giustizia. Un iter che sarà comunque lungo e articolato, soprattutto se il corpo della ragazza dovesse continuare a risultare irreperibile.
L’udienza al tribunale del Riesame di Bologna sul cugino di Saman
Non solo. Venerdì il tribunale del Riesame di Bologna (con udienza in calendario per le 9,30) deciderà sulla misura cautelare di Ikram Ijaz, cugino di Saman che nei giorni scorsi gli inquirenti hanno ascoltato in un interrogatorio richiesto dal detenuto stesso, forse più per adire al Riesame che per fornire elementi utili all’indagine. Come noto, infatti, il 28enne si trova in carcere a Reggio Emilia dopo l’estradizione dalla Francia. Dove le autorità d’oltralpe lo avevano arrestato mentre, a bordo su un pullman e sprovvisto di documentati, stava tentando di fuggire in Spagna. L’uomo, ad inquirenti e magistrati ha sempre detto di essere estraneo alla morte della cugina.
Intanto, di Saman non c’è più traccia dal 30 aprile
Eppure, come sottolineato in apertura, di Saman non c’è più traccia dal 30 aprile. Addetti alle ricerche, investigatori e forze dell’ordine, sembra stiano dando la caccia a un fantasma. Perché della 18enne pakistana decisa a opporsi anche a costo della vita al matrimonio forzato con un cugino scelto dai suoi genitori, (Akmal, più vecchio di lei di una dozzina di anni), non c’è il minimo riscontro. Saman non si trova. Né viva, né morta, nonostante le incessanti ricerche nei terreni agricoli. Sotto le serre. Tra le porcilaie e i canali della zona attorno all’abitazione degli Abbas.
I genitori di Saman introvabili anche in Pakistan
Nel frattempo, i genitori di Saman sono irrintracciabili anche in Pakistan. Risultano scomparsi persino dalla casa del villaggio pachistano di cui sono originari. Sfuggiti alla giustizia italiana il giorno successivo alla scomparsa della figlia. E ora inseguiti da una richiesta di arresto provvisoria dell’Interpol che ha comunicato alle forze di polizia di Islamabad che Shabar Abbas e Nazia Shaheen, risultano inseriti nella banca dati come sospetti. Ossia sono ricercati su scala internazionale. E le autorità possono rintracciarli e fermarli ovunque.
Il fidanzato Saqib insiste: Saman è viva, segregata da qualche parte
Intanto , nella puntata di stasera Chi l’ha visto? tornerà sul caso con un ampia pagina dedicata alla vicenda della 18enne scomparsa da Novellara. Nello studio di Federica Sciarelli – che mostrerà immagini inedite girate dagli inviati del programma in Pakistan – potrebbe tornare il fidanzatino di Saman, Ayub Saqib, che dovrebbe fare nuove rivelazioni. Proprio a partire dall’enigmatico punto in cui ci si era fermati alla fine della trasmissione la settimana scorsa. Quando il ragazzo aveva dichiarato che Saman è stata portata via da due persone perché si rifiutava di adempiere alla richiesta dei genitori di sposare un cugino che vive in Pakistan.
Saman, portata via dallo zio Danish Hasnain e dal cugino Numanhulaq Numanhulaq
Il giovane, infatti, un po’ perché spera. Un po’ perché vuole crederci, ritiene che la sua fidanzata sia ancora viva. E che probabilmente lo zio Danish Hasnain e il cugino Numanhulaq Numanhulaq, che sono latitanti e ricercati in tutta Europa. la tengono segregata da qualche parte… Anche di loro, però, al momento non ci sono tracce...