Saman, la Procura chiede l’arresto internazionale dei genitori. Ma il Pakistan potrebbe rifiutarlo
La Procura di Reggio Emilia ha formalizzato la richiesta di arresto internazionale per i genitori di Saman Abbas, la 18enne pakistana che si presume sia stata uccisa ormai più di due mesi fa dai familiari perché aveva rifiutato un matrimonio combinato. La richiesta di rogatoria al Pakistan per il padre e la madre di Saman, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, dovrà ora passare alla firma del ministero della Giustizia e di quello degli Esteri, per le rispettive autorizzazioni.
La rogatoria al Pakistan per i genitori di Saman
Per parte italiana ci si aspettano tempi brevi, ma il problema potrebbe crearsi con il Pakistan, paese con cui l’Italia non ha accordi bilaterali in materia e sul quale, quindi, avrà un ruolo cruciale l’intervento della nostra diplomazia. I genitori di Saman si sono imbarcati per il Pakistan da Malpensa il primo maggio, all’indomani del presunto omicidio, e da allora sono a Mandi Bahuddin, la loro cittadina di origine al confine con l’India, non sottoposti ad alcun tipo di restrizione.
Le accuse: omicidio, sequestro e occultamento di cadavere
In Italia sono indagati con le accuse di omicidio premeditato, sequestro di persona e occultamento di cadavere, insieme allo zio di Saman, Danish Hasnain di 33 anni, considerato esecutore materiale dell’omicidio, a due cugini della giovane, Nomanhulaq Nomanhulaq di 35 anni e Ikram Ijaz di 28 anni. Tutti sono latitanti, tranne Ijaz, arrestato in Francia e interrogato nei giorni scorsi nel carcere di Reggio Emilia, dove ha continuato a negare di essere coinvolto nel caso, senza però riuscire a convincere gli investigatori.