Tutti pazzi per i monoclonali: in soli 7 giorni in Italia raddoppiano le prescrizioni. Ecco perché
Certo si sa, prevenire è meglio che curare. Ma per quanto i vaccini siano indubbiamente l’arma più potente al momento contro il coronavirus, anche sul fronte delle cure e delle acquisizioni della ricerca di terapie anti-Covid, scienza e medici dimostrano di andare spediti. Non a caso, nel riferire i dati e gli ultimi aggiornamenti in materia di monoclonali, l’Adnkronos, in riferimento al monitoraggio effettuato dall’Aifa, fa sapere che in soli 7 giorni in Italia sono raddoppiate le prescrizioni.
Monoclonali, le prescrizioni più che raddoppiate in una settimana
O meglio, più precisamente: sono più che raddoppiate in una settimana le prescrizioni di anticorpi monoclonali contro Covid-19 in Italia. Dopo un andamento progressivamente in calo, il trend sembra essersi invertito negli ultimi 7 giorni monitorati dall’Agenzia italiana del farmaco Aifa. E da 34 richieste di farmaco (Rf) del periodo 25 giugno-1 luglio, tra il 2 e l’8 luglio si è passati a 74 Rf. Media giornaliera 10,57 contro 4,86, un aumento del 118%.
In Italia aumentano i pazienti trattati con anticorpi monoclonali
Salgono così a 6.198 i pazienti Covid trattati con anticorpi monoclonali nel nostro Paese. E inseriti nello specifico registro di monitoraggio Aifa. Dal 10 marzo: quando questi medicinali sono stati autorizzati in via emergenziale in Italia per persone particolarmente fragili con infezione recente da Sars-CoV-2 e senza sintomi gravi. All’8 luglio: sono state 195 le strutture di 21 Regioni o Province autonome che hanno prescritto queste terapie. Fino ad oggi, la maggior parte dei pazienti trattati (3.450), ha ricevuto la combinazione dei due anticorpi bamlanivimab e etesevimab. Seguita dal mix casirivimab-imdevimab (1.924).
Monoclonali, il maggiore utilizzo nel Lazio e in Veneto
Non solo. Dall’inizio del monitoraggio, in numeri assoluti resta il Lazio la regione con il maggiore utilizzo con 838 pazienti trattati. Seguito dal Veneto con 803 pazienti e dalla Toscana con 752. Mentre agli ultimi posti ci sono Molise e Provincia autonoma di Bolzano: rispettivamente con 13 e 3 pazienti inseriti nel registro. Nell’ultima settimana analizzata, il numero più alto di prescrizioni è stato segnalato dalla Sicilia (15). Seguita da Veneto (14) e Lazio (9).