Vaccino, la Fda gela Pfizer: «La terza dose ora non serve. Valuteremo, ma non sui vostri dati»
Non c’è nulla, allo stato attuale, che indichi la necessità di una terza dose di vaccino. Per questo la Food and Drug Administration, insieme ai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) americani, ha fatto sapere che «siamo pronti per dosi di richiamo eventuali, se e quando la scienza dimostrerà che sono necessarie». Dunque, per ora, la questione non è all’ordine del giorno. A porla al centro dell’attenzione era stata la Pfizer-Biontech, pronta a chiedere l’autorizzazione per la terza dose.
La Fda gela la Pfizer: «La terza dose per ora non serve»
Per le autorità sanitarie Usa i completamente vaccinati sono protetti anche dalle mutazioni del coronavirus, inclusa la variante Delta, più contagiosa e destinata a diventare dominante. Da qui, quindi, un’attenzione che si concentra più sulla necessità di completare l’attuale campagna vaccinale, che di estenderla con una ulteriore dose. «Le persone non vaccinate rimangono a rischio», hanno ricordato Fda e Cdc, esortando i cittadini di età pari o superiore a 12 anni a sottoporsi alla vaccinazione. «Praticamente tutti i ricoveri e i decessi per Covid-19 sono tra coloro che non sono vaccinati», hanno aggiunto, spiegando comunque che l’eventuale necessità di una terza dose è monitorata nell’ambito di «un processo rigoroso e basato sulla scienza», che «tiene conto dei dati di laboratorio, degli studi clinici e di coorte, che possono includere anche dati di aziende farmaceutiche specifiche, ma che non si basano esclusivamente su questi».