Vaia (Spallanzani): «La variante Delta non più preoccupante delle altre. Sintomatologia scarsa»
«La variante Delta è una delle tante varianti e non è più preoccupante rispetto alle altre il dato da sottolineare sono 37 su 106 tamponi positivi sottoposti a sequenziamento e di queste il 5 per cento sono vaccinati in seconda dose. Noi ci aspettiamo un’efficacia del vaccino del 92-93 per cento e siamo al 95 per cento, significa che siamo ad un’efficacia molto alta». Lo ha detto Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto Spallanzani a margine della prima giornata dei richiami del vaccino Pfizer allo Spallanzani.
Vaia: «Sintomatologia molto scarsa»
«Aggiungiamo che c’è una sintomatologia molto scarsa e questo ci dice che non dobbiamo preoccuparci delle varianti. Il virus muterà sempre ed è già cambiato, non può essere questo l’elemento dirimente rispetto alla strategia che viene rafforzata: vaccinare vaste aree di popolazione», ha aggiunto Vaia.
Vaia: «Guai a spaventare i cittadini»
«Ci sarà bisogno di una terza dose? Vediamo. Adesso stiamo facendo uno studio allo Spallanzani per studiare la persistenza dell’immunità. Noi immaginiamo 9-12 mesi ma aspettiamo i risultati dello studio. Solo dopo potremo dire se serve una terza dose».
E poi ancora: «A quei colleghi che dicono che a ottobre e novembre arriverà un’altra ondata dico che bisogna avere preoccupazione ma guai a spaventare i cittadini. Le varianti non possono essere utilizzate come clava per fare altre cose. Siamo trasparenti su questo», ha aggiunto Vaia.
Poi ha sottolineato: «Tutti i vaccini sono buoni. Ai fini soprattutto della prevenzione della malattia e tutti i vaccini posso dare delle reazioni avverse. Quindi non c’è una classifica da fare di serie A o di serie B. Questo virus è come quel pugile che è alla resa, stiamo per dargli il colpo del ko. Glielo daremo se continuiamo con questa campagna vaccinale».
«Dobbiamo aprire»
Infine, «sugli europei ho promosso e sottoscritto questo protocollo come consulente della Figc per la riapertura del campionato e quello per gli europei: ero e resto favorevole. Noi dobbiamo aprire e allo stadio non devono venire persone che non sono vaccinate in seconda dose».