Vialli e Mancini, in quel pianto c’è tutto. La Meloni posta il video: “Amici e condottieri dell’Italia”
Già, l’amicizia. Giorgia Meloni con la consueta sensibilità ha focalizzato in un’immagine il valore aggiunto di questa squadra che ora è Campione d’Europa, con tanto di coppa in mano e corona a Chiellini, come lo foto che stanno facendo il giro del web mostrano. L’amicizia è stato il mastice di una squadra che ha trovato nello spirito del gruppo la marcia in più con la quale ha sconfitto squadre individualmente più forti sulla carta. L’amicizia dei nostri azzurri è stata palpabile, visibile ad occhio nudo. L’affetto per Spianazzola infortunato lo ha dimostrato. Durante le qualificazioni mai i giocatori vittoriosi hanno dimenticato “Spina”: cori in nome del romanista sfortunato non sono mai mancati, in campo, negli spogliatoi. Lo ha dimostrato il giocatore stesso, presente ieri con le stampelle, in campo a festeggiare. Di questo spirito di amicizia Vialli e Mancini sono l’emblema.
Mancini e “il fratellino Vialli”: l’amicizia di una vita
Mancini abbraccia sul campo di Wembley il ‘fratellino’ Gianluca Vialli, in lacrime anche lui. Come bambini. “Qui sul campo di Wembley Vialli ed io non eravamo stati fortunati, ma stasera ci siamo ripresi quel che ci era mancato”: ricorda Mancini quella finale di Coppa con la Sampdoria persa contro il Bacellona. Ora si è chiuso un cerchio. Mancini e Vialli: i più grandicelli li ricordano come i “gemelli del gol” che fecero sognare i tifosi della Sampdoria e permisero alla squadra, nel 1991, di vincere un leggendario scudetto. Un rapporto già molto solido ai tempi che con il passare degli anni si è trasformato in una preziosissima amicizia.
Mancini: “Possiamo continuare a cazzeggiare”
Gianluca Vialli, che sta combattendo contro una malattia implacabile, oggi è il capo della Delegazione Italiana in giro per l’Europa e Mancini la guida tecnica. Due talenti uniti da un’amicizia che Vialli ha raccontato in un libro. La Bella stagione: un’autobiografia scritta da lui con il contributo dello stesso Mancini e dei giocatori di quella rosa guidata ai tempi da Vujadin Boskov. Nel 2017 a Vialli è stato diagnosticato un tumore al pancreas con cui sta combattendo e combatterà ancora; e sono significative le parole di pudore con cui Mancini, interpellato dalla stampa sull’argomento trattò il doloroso episodio: “Per rispetto non ho mai voluto toccare con lui l’argomento. Non avrei avuto la forza. Quando ci sentiamo è solo per cazzeggiare“, aveva commentato l’allenatoree dell’Italia in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. “Possiamo continuare a cazzeggiare“.