“Wikipedia in ostaggio della sinistra, ormai è partigiana”, denuncia il fondatore dell’enciclopedia
Pesantissima arriva la denuncia del co-fondatore di Wikipedia, l’enciclopedia on line più famosa del mondo che viene aggiornata in tempo reale sulla rete e che per visualizzazioni è il quinto sito web al mondo con olte 6 miliardi di visite al mese. “Wikipedia è diventato un sito partigiano, condizionato dai media di sinistra”, denuncia il co-fondatore Larry Sanger, su Unherd, tradotto da Dagospia. Sanger ha lasciato il sito nel 2007 proprio perché in dissenso con la gestione politica dello stesso.
“Wikipedia di sinistra, altro che imparziale…”
Secondo Sanger, nell’aggiornamento delle notizie dell’enciclopedia, da parte dei “volontari”, scatta la censura: si possono citare solo fonti di sinistra, per esempio, dice il co-fondatore di Wikipedia, “non puoi assolutamente citare il Daily Mail, non puoi nemmeno citare Fox News su questioni socio-politiche, è vietato”. “Che cosa vuol dire? Vuol dire che se una polemica non compare sui principali media di centro-sinistra, allora non apparirà su Wikipedia”. Accuse gravissime, che hanno molto a che fare con la democrazia della rete. Sanger fa degli esempi specifici. “Se leggi gli articoli di Wikipedia, puoi vedere come stanno semplicemente esprimendo il punto di vista del Consiglio economico mondiale o del Forum economico mondiale, dell’Organizzazione mondiale della sanità, del CDC e di vari altri portavoce dell’establishment come Fauci: prendono lì i loro spunti… C’è un’applicazione globale di un certo punto di vista, che è sorprendente per me che sono un libertario, o un conservatore amante della libertà”.
Come orientare il consenso sulla rete
“Ci sono aziende come Wiki PR, dove scrittori ed editori pagati entrano e cambiano gli articoli. Forse c’è un modo per far funzionare un tale sistema, ma non se i giocatori che sono coinvolti e che vengono pagati non sono identificati per nome. Dovrebbero essere identificati per nome e dire ‘rappresentiamo questa azienda’ se sono ufficialmente registrati con una sorta di società di editing di Wikipedia. Ma invece non devono farlo”, spiega Sanger. “Dietro le quinte c’è un grande fermento per pilotare gli articoli. Ci siamo affidati a punti vendita come Facebook, Twitter e YouTube con i nostri dati e abbiamo permesso loro essenzialmente di conquistare il mondo dei media. Ciò di cui ci siamo fidati era la nostra libertà e la nostra privacy, che fondamentalmente non ci avrebbero fatto chiudere. Ma ci hanno pugnalato alle spalle, essenzialmente”.