Afghanistan, ore di angoscia: Londra e gli Usa inviano i militari per il rimpatrio dei connazionali
I Talebani conquistano città dopo città. Dopo Kandahar ed Herat, mettono le mani anche su Lashkargah, importante città del sud. Poi si impadroniscono di Feruz Koh, nella provincia occidentale di Ghor, addirittura senza combattere. La situazione è drammatica. La Gran Bretagna e gli Stati Uniti inviano militari in Afghanistan per favorire il rimpatrio dei loro connazionali. Lo hanno annunciato il Dipartimento di Stato Usa e il ministro della Difesa britannico Ben Wallace. La Gran Bretagna, in particolare, invierà 600 soldati a Kabul per rimpatriare il personale dell’ambasciata e per portare a Londra gli alleati afghani. Lo stesso faranno gli Stati Uniti con collegamenti aerei giornalieri.
Afghanistan, la “lista” per il “ritorno a casa”
Wallace ha precisato che le operazioni di rimpatrio riguarderanno diplomatici britannici, forze armate, titolari di passaporti britannici. E anche quattromila collaboratori afghani. Intanto, ha detto, il Regno Unito sta trasferendo la sua ambasciata dalla periferia della Green Zone in un luogo potenzialmente più sicuro più vicino al centro della capitale. Il “Guardian” parla di circa 200 diplomatici e soldati britannici da evacuare. L’ambasciatore britannico in Afghanistan, Laurie Bristow, per il momento rimarrà nel Paese con uno staff di supporto.
Le parole di Ben Wellace
Wallace ha affermato che le misure non sono una risposta all’avanzata dei Talebani più rapida del previsto. Ma sono una decisione che il ministero della Difesa del Regno Unito aveva preso dopo che il presidente americano Joe Biden aveva annunciato il ritiro delle truppe statunitensi.