«Al 99% Laura Ziliani è stata uccisa». Per la morte dell’ex vigilessa si stringe il cerchio attorno alle figlie
Si dice convinto «al 99%» che Laura Ziliani sia stata uccisa il sindaco di Temù (Brescia), Giuseppe Pasina, all’indomani della conferma definitiva del fatto che il corpo ritrovato l’8 agosto nel paese dell’Alta Valcamonica sia della ex vigilessa scomparsa tre mesi prima, dopo essere uscita per fare una passeggiata in montagna. Per la sua morte sono indagate la maggiore e la minore delle tre figlie, oltre al fidanzato di una delle due.
«Qui in paese tutti sospettano delle figlie», riferisce il primo cittadino, sicuro che il corpo sia sempre rimasto dove è stato ritrovato e che non crede all’ipotesi di uno spostamento. «Dicono che il corpo avrebbe dovuto essere più decomposto se fosse stata lì da tre mesi», spiega Pasina, che invece, avendo parzialmente visto il cadavere e parlato con chi lo ha trasportato, lo descrive in un avanzato stato di decomposizione, tale che «non so se potevano accorgersi se avesse ferite o no».
Il sindaco: “Ho visto il corpo di Laura Ziliani dopo il ritrovamento”
L’assenza di segni di violenza ha indotto gli investigatori sulla pista dell’avvelenamento e ora – riferisce il sindaco – in Paese «tutti sono ansiosi di conoscere il risultato dell’esame tossicologico, per capire com’è stata uccisa e se è vero che è stata avvelenata».
L’esame tossicologico sul corpo di Laura Ziliani, scomparsa dall’8 maggio scorso, sarà quindi determinante per capire quale direzione intraprenderanno le indagini della Procura di Brescia, che a fine giugno ha iscritto nel registro degli indagati due figlie della donna con l’accusa di omicidio. Al momento, i primi risultati dell’autopsia condotta dal dottor Andrea Verzeletti hanno permesso di identificare con certezza la donna – grazie a una cisti sotto al piede e un paio di orecchini – e hanno escluso segni di violenza sul corpo.
La morte per cause naturali? Sempre più improbabile
Tuttavia, si apprende da fonti qualificate, gli inquirenti aspettano che tutte le verifiche sul corpo siano concluse e tengono aperte tutte le ipotesi. Ovvero che la morte della 56enne possa essere stata causata da un incidente durante l’escursione oppure che possa essere stata causata da una terza persona, magari con un avvelenamento.
Da qui, l’importanza dell’esame tossicologico. Il fatto che invece il corpo sia stato trovato lungo l’argine dell’Oglio a Temù, proprio nei pressi di casa, può essere stato determinato da cause naturali (la corrente ingrossata dalle piogge, ad esempio), che la Procura, si apprende sempre, sta valutando in modo approfondito.