Anche lo storico vignettista rosso Staino attacca Letta: “Mi ha deluso, cerca un posto in Parlamento”

25 Ago 2021 14:44 - di Lucio Meo

Lodi per il nuovo corso del Pd, critiche al segretario “poltronista”. “Sì, penso che la Festa dell’Unità abbia ancora un futuro”, dice Sergio Staino, vignettista ed ex direttore de L’Unità tra il 2016 e il 2017. La kermesse nazionale del Pd si terrà a Bologna dal 26 agosto al 12 settembre e per accedervi sarà necessario il green pass. “Una ragione in più per essere contenti, era necessario adottare questa misura per dare una ulteriore prova di correttezza”, dice all’Adnkronos Staino, per il quale la Festa svolge ancora un ruolo importante per la comunità democratica: “Mi sembra organizzata molto bene, mi piace che ci sia questo panorama di interventi che vanno ben al di là del partito, della sinistra, e che ci sia dentro anche l’opposizione, come era ai vecchi tempi. Quando c’era L’Unità non è mai mancata attenzione anche al più brutale degli oppositori: da questo punto di vista abbiamo insegnato molto alla cultura politica italiana”.ù

Le critiche di Staino a Letta per la candidatura a Siena

“Sono contento che quest’anno ci siano le Sardine, anche se vedo che il loro movimento non esiste più di fatto. Però rimane un segnale importante: rimane per me l’unico momento in cui dei giovani organizzati non sono stati affascinati dai ‘vaffa’ e dai populismi e hanno cercato un contatto serio con il partito meno peggio che abbiamo nella sinistra”, prosegue Staino. Secondo lo storico vignettista rosso, mai tenero con la classe dirigente del partito, anche l’esperienza editoriale de L’Unità può avere una seconda vita: “Continuo sognare un giornale, non un quotidiano ma almeno un periodico, che possa diventare elemento di collegamento tra gli iscritti e i territori”. Ed ecco le critiche al leader del partito: “Mi ha un po’ deluso il fatto che Letta si sia candidato a Siena invece di andare a fare attività capillare sui territori, non abbiamo bisogno di avere il nostro segretario in Parlamento”.

Il ritorno delle Feste dell’Unità

Da Voghera a San Cataldo, da Fucecchio a Marina di Ragusa. Non solo la festa nazionale a Bologna al via domani – tre settimane con oltre 100 dibattiti, 500 ospiti e 5000 volontari al lavoro – ma oltre 150 feste in tutta Italia. Che tornano a chiamarsi ‘de l’Unità‘. E non è solo una questione di ‘brand’ ma di senso, spiega Maria Pia Pizzolante, responsabile delle feste de L’Unità, all’Adnkronos.

“Dopo il Covid è come tornare alle origini, alle feste del dopoguerra che segnarono il ritorno alla partecipazione. Oggi come allora c’è un Paese da ricostruire insieme e c’è anche il bisogno di tornare a stare insieme. E le feste de L’Unità sono questo: l’alta politica nei dibattiti sul futuro del mondo insieme alla salsiccia seduti a tavola”. Un grande sforzo organizzativo, voluto innanzitutto dal segretario dem Enrico Letta. Il Nazareno ha coinvolto tutto il partito. Anche nella raccolta fondi.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *