Berlusconi riceve Salvini a Villa Certosa. Quagliariello: “Non sarà una federazione, ma un’annessione”
Due settimane dopo Giorgia Meloni, incontrata con Ignazio La Russa il 3 agosto a Villa Certosa, oggi Silvio Berlusconi ha ricevuto Matteo Salvini.
L’incontro nella villa del Cavaliere in Sardegna
L’incontro è iniziato alle 18,45 ed è tuttora in corso. «Tra le altre cose, il leader della Lega – fanno sapere fonti di via Bellerio – parlerà al Cavaliere di Afghanistan, esprimendo grande preoccupazione per l’avanzata dei talebani e il rischio di un’immigrazione incontrollata. Salvini ribadirà la soddisfazione per il grande risultato della raccolta firme per i referendum sulla Giustizia promossi con il partito radicale: la grande quantità di adesioni è stata possibile anche grazie al sostegno di Forza Italia»
Salvini in pressing con Berlusconi per la federazione
Questa sera, ci sarà spazio anche per discutere di federazione di centrodestra. «L’obiettivo – rivela ancora la Lega – è una più stringente collaborazione tra i partiti di centrodestra di governo, pur sottolineando i buoni rapporti con Giorgia Meloni testimoniati dall’accordo totale in vista delle amministrative di ottobre».
La federazione Lega-Fi? “Sarebbe un’annessione di Forza Italia”
«La scelta di Berlusconi è motivata dall’evitare l’estinzione della sua eredità politica. Ma sarebbe un’annessione da parte della Lega. La componente liberale del centrodestra stiamo cercando di rifondarla noi». Lo dice in un’intervista all’Huffington Post il senatore Gaetano Quagliariello, vicepresidente nazionale di ‘Coraggio Italia’, a proposito dell’ipotesi di federazione fra Lega e Forza Italia.
«Rispetto a quando nacque il PdL – dice Quagliariello – le condizioni sono completamente diverse. All’epoca erano molto più favorevoli perché c’era una spinta evidente verso il maggioritario e un bipolarismo di fatto, eppure quell’esperimento fallì. Oggi la strada per una federazione o un partito unico di centrodestra sarebbe assai più ardua. Il contesto è assai meno maggioritario, le identità dei partiti sono fragili e quasi inesistenti, e la logica centripeta è già interpretata dal governo Draghi». La Lega di Salvini, per il vicepresidente di ‘Coraggio Italia’, «tiene insieme Giorgetti e Garavaglia con Borghi e Bagnai, ma non sono integrabili. E non è chiaro quale delle due anime prevarrà alla fine. Come non è univoco l’atteggiamento internazionale, che è centrale: la domanda di oggi, partendo dalle parole di Giuseppe Conte, è se si sta con i talebani o con l’Occidente». Inoltre, per Quagliariello «c’è un evidente problema di rapporti di forza tra Lega e Fi».
Quagliariello sul sì di Berlusconi a Salvini: «Lo fa per non estinguersi»
Se dunque la scelta di Berlusconi con Salvini «ha una sua razionalità», perché «a torto o a ragione egli non ha voluto creare una classe dirigente interna all’altezza di ricevere la sua eredità politica e adesso è di fronte al bivio tra l’estinzione e il conferimento di quel patrimonio storico a qualcosa in cui possa mantenere una certa influenza», la ricostruzione dell’area liberale del centrodestra «richiede un percorso ben più faticoso, che vada oltre un’annessione o una fusione a freddo. È la strada che abbiamo scelto noi – dice Quagliariello all’Huffington Post -: la rifondazione di un’area liberale dal basso per aggregazioni successive. L’auspicio è che continui ad allargarsi».