Bernardini de Pace: «Sala ha sbagliato troppo. Io, liberale e radicale, voterò il candidato del centrodestra»
4 Ago 2021 12:20 - di Milena Desanctis
«Negli ultimi anni Milano è cambiata. Anche il modo di lavorare del Comune è peggiorato. File mai viste, pochi vigili in giro…». L’avvocato Annamaria Bernardini de Pace in un’intervista a Libero racconta come è cambiata in peggio Milano in dieci anni di amministrazione della sinistra. «Diciamo che ci sono cose che dieci anni fa non c’erano e oggi purtroppo sì». Parla della “sua” Milano e sottolinea che è «la città più bella d’Europa! E di questo dobbiamo ringraziare Letizia Moratti… Mi spiego con una metafora: la Moratti ha preparato la torta, ha fatto l’impasto, ci ha messo dentro tutto e poi gli altri (Pisapia e Sala, ndr) hanno solo dovuto tirarla fuori dal forno e fare bella figura. Senza merito però, che è della Moratti. Una persona che è stata attenta anche all’aspetto formale della città e questo non è secondario».
Bernardini de Pace: come è cambiata Milano
L’avvocato elenca poi uno dopo l’altro tutti i punti in cui la sinistra ha fallito. «Partiamo dalla sicurezza. Io alla sera ho paura a percorrere quei pochi metri che separano il mio studio dalla mia abitazione. Le strade sono piene di clandestini nullafacenti appoggiati ai muri che quando passi ti fanno apprezzamenti di ogni genere. A me non danno fastidio le parole, ma certo il timore che ti possano aggredire o scippare l’orologio c’è. E poi, scusi, io mi chiedo: ma dove sono finiti i vigili? Una volta erano agli incroci, adesso sono spariti. In giro ci sono solo gli ausiliari della sosta che con passo stanco e aria cattiva si aggirano nei parcheggi per dissanguare i cittadini a suon di multe. Non a tutti però…». Quali sono gli altri punti critici della Milano odierna? «L’eccessivo lassismo nella gestione dei lavori pubblici. Cantieri infiniti senza controlli. Ne ho avuto uno sotto casa per mesi, c’era un rumore infernale, ho chiamato più volte i vigili perché controllassero che tutto si svolgesse a norma di legge. Non ne ho mai visto uno…». Poi le critiche alla gestione di Sala. «Troppo influenzata dalla sinistra e questa cosa non mi è affatto piaciuta. Paradossalmente Pisapia è stato più equilibrato sotto questo punto di vista».
Bernardini de Pace sponsor di Bernardo
Tra due mesi ci saranno le elezioni. Lei, che si definisce “liberale e radicale”, è stata una degli sponsor della candidatura di Luca Bernardo. «Luca è una delle persone più buone e capaci che abbia mai conosciuto. Ma lei se lo ricorda il Fatebenefratelli 20 anni fa? Non ci voleva andare nessuno. Bernardo lo ha trasformato in un’eccellenza. È stato un imprenditore a favore dei bambini. Io sono certa che se tutti i milanesi vedessero come ha trasformato quel reparto, lo voterebbero sindaco domani mattina…». La sua descrizione è molto lontana da quella del “sindaco sceriffo” dipinta dalla sinistra… «La verità è che per colpire Bernardo la sinistra non sa dove attaccarsi. E quando sei messo così… i pistola tirano fuori la pistola».
I consigli a Bernardo
Da avvocato che consiglio darebbe a Bernardo? «Ne darei uno generale e tre specifici. Uno: non farsi spaventare dagli attacchi della sinistra, che sono tristanzuoli e ridicoli, ma si concentri sulla diagnostica di Milano, quasi come fosse un bambino di quelli in cura da lui. Due: la sicurezza. Se tutti continuano a parlarne è perché manca. Tre: ridurre lo spaccio di droga. Io lo vedo in centro, non immagino cosa possa esserci nelle zone periferiche. Quattro: ridare fiato ai ristoratori che hanno passato un anno infernale. Ad esempio potrebbe lasciare la gratuità per mettere i tavolini in strada. In questo modo, anche alla sera, se non ci sono controlli, almeno ci sono gli avventori dei locali a rendere la città un po’ più sicura».
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