Bufera sulla cena elettorale della Raggi a Ostia: «Fuochi d’artificio pagati con i soldi pubblici»
È uno scorcio d’agosto ricco di strane “coincidenze” quello del sindaco di Roma Virginia Raggi, impegnata in una disperata campagna elettorale per la riconferma al Campidoglio. Una è l’emanazione di una manifestazione d’interesse per il rinnovo del Presidente e del Consiglio di amministrazione della Fondazione Bioparco che, come denunciato da FdI, fa pensare a un «tentativo maldestro e scorretto per mantenere le mani sulla Fondazione che gestisce lo zoo di Roma». L’altra, ancora più clamorosa e finita al centro delle proteste di tutta l’opposizione, è la concomitanza tra la cena elettorale che si terrà domani a Ostia e lo slittamento dei tradizionali fuochi d’artificio di Ferragosto sul pontile che, guarda caso, quest’anno si dovrebbero svolgere proprio domani e proprio di fronte al ristorante dove Virginia Raggi incontrerà i suoi sostenitori.
I fuochi d’artificio e la cena elettorale di Raggi a Ostia
Il fatto è che lo spettacolo pirotecnico atteso per domani e che finirebbe per allietare i convitati grillini è pagato coi soldi del Municipio, 28mila euro messi a bilancio in una determina. Il M5S ha minimizzato parlando di una coincidenza, appunto. Ma ad alimentare i sospetti è stato uno stesso consigliere comunale del M5S, Paolo Ferrara, che sulla sua pagina Facebook il 23 agosto annunciava l’appuntamento «ad Ostia in una location bellissima», esortando a non mancare «perché c’è una sorpresa finale!».
Quel post del M5S che annuncia «una sorpresa finale»
Contattato da Repubblica, Ferrara ha assicurato che «io non mi riferivo ai fuochi d’artificio, bensì ad alcune persone che ci verranno a trovare dopo cena». Eppure, fa notare ancora il quotidiano, «Ferrara scrive pochi giorni dopo che il Municipio saltava il tradizionale spettacolo pirotecnico di Ferragosto al Pontile e lo fissava proprio per martedì 31 agosto, stessa data e stesso luogo della cena di Raggi». Gli stessi follower di Ferrara, del resto, hanno notato la coincidenza, chiedendone conto nei commenti al post, mentre tutta l’opposizione, al Municipio X e non solo, si è scagliata contro una vicenda da «titoli di coda», annunciando interrogazioni che vanno da Sinistra italiana alla Lega.
L’affaire delle nomine al Bioparco
Come se non bastasse, ad animare questi giorni c’è anche la vicenda della manifestazione d’interesse per le nomine alla Fondazione Bioparco, esempio dei «mirabili blitz ferragostani capaci di licenziare pratiche tanto care agli amministratori di turno», come sottolineato dal consigliere comunale di FdI, Francesco Figliomeni. «Un modus operandi che i grillini della prima ora, quelli che stavano all’opposizione, dichiaravano di voler far scomparire una volta saliti al potere ma che invece, nella realtà, dimostrano di aver ben appreso», ha proseguito l’esponente di FdI, che ha parlato di «bulimia di potere». Figliomeni, quindi, ha promesso battaglia per «fermare questo mercimonio di nomine in Roma Capitale», insieme a tutto il partito romano.
FdI: «Raggi desista da questa prepotenza amministrativa»
«Onde evitare di chiamare in causa il Prefetto, soprattutto in questi ultimi giorni di consiliatura, la Raggi desista dal compiere una prepotenza amministrativa», hanno sollecitato la consigliera comunale, Rachele Mussolini, il responsabile romano degli Enti locali, Federico Rocca, e la responsabile regionale del partito per le politiche animaliste, Cristina Valeri.