Casaleggio spara a zero sul M5s: “Ora stanno con Mastella e cercano i candidati tra amici e parenti”
Davide Casaleggio spara a zero contro il suo ormai ex M5s. Lo fa in una intervista a tutto campo al Tg4. Descrive la creatura fondata da suo padre Gianroberto come una nave che sta colando a picco.
Casaleggio ironizza sul M5s: “A Milano supportano Sala, a Benevento rendono un favore”
«Si è passati da un Movimento iper democratico a un partito iper verticistico, dove un nominato nomina altri nominati. Questo sta portando a magri risultati». Casaleggio junior non risparmia frecciatine velenose in vista delle amministrative del 3 e 4 ottobre. «Per quanto riguarda la strategia del M5S oggi nei Comuni, credo stia patendo il cambio di metodo. Si è passato da un metodo in cui le candidature erano un mezzo per portare a termine un programma e oggi invece sono un fine, per piazzare qualche persona o fare un favore a qualcun altro… In alcuni casi per supportare un candidato sindaco terzo come a Milano con Sala, in altri per restituire un favore come ad esempio a Mastella non presentandosi a Benevento».
Di Maio come Verdone cerca candidati sulla sua rubrica?
Ma è il metodo di selezione dipinto da Casaleggio junior che dipinge un partito ormai allo sfascio. «Non è un caso si stia facendo fatica a trovare persone per le liste. La scorsa volta con il M5S candidammo 7mila persone e vincemmo anche Roma e Torino. Oggi con il modello partito 2050 si fanno le telefonate per chiedere disponibilità tra amici e parenti», ha aggiunto il presidente di Rousseau. E qui l’immagine evocata da Casaleggio ha acceso il paragone cinematografico di un Luigi Di Maio come Carlo Verdone in Un sacco bello: alla ricerca disperata di un compagno di viaggio per la Polonia con una rubrica in mano e il telefono dall’altra.
Casaleggio junior risparmia solo Di Battista: “Ha le idee chiare”
Decisamente più tenero, invece, il giudizio di Casaleggio su Alessandro Di Battista. «Di Battista saprà scegliere in modo adeguato, dovete chiedere a lui. Ha idee molto nette e poco democristiane, questo mi dà un’idea di cosa farà in futuro», per poi concludere: «Io in politica? Ho sempre fatto politica a modo mio fuori dalle istituzioni, creando strumenti di partecipazione digitale». Un no che sembra un forse che domani potrebbe diventare un sì.