Corsa al Quirinale, circolano i primi nomi dei “papabili” negli schieramenti. Le indiscrezioni
I partiti pensano al successore di Sergio Mattarella al Quirinale. Anche se sono in tanti a sperare nella sua rielezione. Il democratico Stefano Ceccanti è convinto che “Mattarella si dovrà sacrificare”.
Quirinale, c’è chi spinge su Mattarella
Il motivo? Per Ceccanti «si aprirebbe una guerra tra bande e il Parlamento rischia di restare bloccato per un mese in seduta comune», spiega il dem al Corriere della Sera. Il secondo motivo secondo Ceccanti, riguarda la stabilità dell’Europa: «Da settembre, quando scadrà il suo mandato alla guida del governo tedesco, Angela Merkel non prenderà più parte al Consiglio europeo. E quindi ai fini della stabilità della Ue occorre che Draghi resti a Palazzo Chigi. Perché dopo la cancelliera tedesca il presidente del Consiglio italiano sarà, di fatto, il punto di riferimento in Europa».
Quirinale, parte il toto-nomi
Stesso ragionamento, come osserva Liberoquotidiano.it, «seppur tenuto nascosto, lo potrebbe fare Enrico Letta». Ma Mattarella non ha alcuna intenzione di tornare in campo. Parte quindi il toto-nomi, alla ricerca di un candidato all’altezza. I nomi che circolano sono più o meno cinque. C’è Pier Ferdinando Casini di cui si parla come candidato di Renzi. A destra poi c’è Giancarlo Giorgetti, classe 1966. E ancora, Gianni Letta, Maria Elisabetta Casellati e Marcello Pera, di cui alcuni azzurri parlano come della “carta coperta”.
L’ipotesi Silvio Berlusconi
Poi, scrive Liberoquotidiano, c’è Silvio Berlusconi. La sua salita al Quirinale è soltanto un’ipotesi, che però non appare così remota agli addetti ai lavori. Secondo diversi sondaggi, al leader di Forza Italia mancherebbero circa 50 voti, tra deputati e senatori. Biagio Maimone su affaritaliani.it ha analizzato il significato che potrebbe avere una salita di Berlusconi al Colle. «Berlusconi è stato l’uomo in cui si è riconosciuto l’italiano medio – ha scritto Maimone – è colui il quale ha dimostrato che i sogni si possono realizzare… Tutti, in fondo, ci riconosciamo in Berlusconi, con i suoi pregi e i suoi difetti. Un altro aspetto, certamente non secondario, che caratterizza Berlusconi è il suo carisma. Difatti, anche ai suoi avversari è simpatico».