Emiliano elogia il sindaco di destra Mellone e finisce sotto processo. Il Pd: “Non si elogia un fascista”
Emiliano abbraccia Mellone e la sinistra va in tilt. E’ il senatore Dario Stefano a far scoppiare un nuovo ‘caso Emiliano’ nel Partito democratico. “Mi autosospendo dal Pd, in attesa di un chiarimento non più rinviabile e che, mi auguro, possa avvenire il più presto possibile”. Il presidente della Commissione Politiche Ue a Palazzo Madama trasforma così in comunicato stampa la lunga lettera inviata ai vertici pugliesi e nazionali del partito.
La goccia che fa traboccare il vaso per Stefano è un commento del governatore della Puglia Michele Emiliano ad un post di Pippi Mellone, sindaco di Nardò (Lecce), eletto in una lista civica e con simpatie di destra, che si candida alla riconferma.
Emiliano e Mellone, una coppia atipica
Il sindaco di Nardò aveva appoggiato l’ex magistrato nella corsa per la presidenza della Regione Puglia e aveva poi vinto le comunali con la lista Andare Oltre (il nome è ispirato a un celebre articolo di Pino Rauti). Il governatore (nella foto con Mellone) oggi gli ha restituito il favore facendo un pubblico endorsement: “In bocca al lupo al sindaco che ha aperto la mia mente per tutelare i lavoratori delle campagne pugliesi con l’ordinanza di divieto di lavoro nelle ore più calde. Al sindaco che ha fatto cadere i miei pregiudizi ideologici, che mi ha insegnato a unire anziché a dividere. Al sindaco e all’amico leale che mi ha sempre aiutato quando ho avuto bisogno di lui. Al sindaco che mi ha provato che politica e amicizia non possono essere disgiunte”. Quanto basta per scatenare il Pd e i renziani…
Ed ancora, Emiliano: “Andiamo avanti insieme, con le braccia aperte pronte a stringere tutta l’umanità senza distinzioni di razza, di religione e di idee, dimostrando che anche il punto di partenza più difficile e sbagliato può diventare l’inizio di una storia piena di eguaglianza, di giustizia e di libertà. In bocca al lupo Pippi!!! Forza Nardò!!!».
Le simpatie di Pippi per CasaPound
Pippi Mellone aveva sempre smentito la sua appartenenza a Casapound, ma senza giustificarsi di nulla. “La vogliono utilizzare come un’offesa, peccato che io non abbia mai avuto la tessera di quel partito. Con Casapound, così come con tutti gli altri partiti, come Rifondazione comunista, abbiamo organizzato diverse iniziative, come la raccolta alimentare fuori dai supermercati. Come farebbe la Caritas, per intenderci. Non conta di certo essere di destra o sinistra. Da giovane, invece, ho militato in Alleanza nazionale e Azione Giovani, non disconosco nulla delle mie origini politiche”.
La sinistra processa il governatore della Puglia
I sottosegretari di Italia viva, Scalfarotto e Bellanova, ne traggono spunto per mettere all’angolo gli ex compagni di partito: “Come fa il Pd a sopportare tutto questo?”, scrive Ivan Scalfarotto. Teresa Bellanova posta un video in cui Mellone celebra la commemorazione di un militante fascista con tanto di saluto romano, e rincara la dose: “Cosa pensa il Pd di tutto ciò?”.
Dal partito democratico è il senatore Alessandro Alfieri, coordinatore nazionale di Base Riformista, ad intervenire: “Mellone non ha mai nascosto le sue simpatie per Casapound”, afferma, e parla di “comportamento inqualificabile, da censurare senza se e senza ma” a proposito del post di Emiliano. Il collega Comincini aggiunge: “Offesi valori e storia antifascista del partito“. Un altro senatore Pd Andrea Marcucci dà la sua solidarietà a Stefano scrivendo: “L’estrema destra è contro tutti i nostri valori”.
Dopo ore di silenzio dei vertici del partito, fa sentire la sua voce la capogruppo al Senato: ”Nella comunità del Partito democratico non può esserci alcun sostegno a esponenti di estrema destra: la scelta di Emiliano è inaccettabile”, le parole di Simona Malpezzi, che poi chiede a Stefano di ripensarci.