Enrico Ruggeri contro i cantanti “politicamente corretti”: «Hanno paura di perdere consensi»
Le polemiche non fermano Enrico Ruggeri. Il cantautore ha iniziato il suo tour prima di Ferragosto al Porto Antico di Genova offrendo un tampone gratuito a chi non avesse il green pass. E contro di lui si sono scatenati tutti. «Alla fine sono stato attaccato da no vax e sì vax», dice in un’intervista al Giornale. «Mi sembrava una tutela in più, una scelta liberale». Si parla anche del “caso” Salmo a Olbia. «Mi è sembrato un concerto situazionista alla Decibel del 1977. Lui ha preso una posizione. E non è così secondario in una categoria così silenziosa che peggio non può andare». De Gregori si è schierato a favore. «Io vedo positivamente che un artista di solito così misurato come Francesco Gregori dica pubblicamente che la categoria dei musicisti è stata trascurata e umiliata».
Enrico Ruggeri: «La mia categoria è terrorizzata»
Il giornalista ricorda che durante la pandemia ha espresso il suo parere senza mezze misure. «Magari avrei potuto stare più tranquillo (sorride, ndr). Ma è anche vero che, dopo 35 album, non ho più niente da perdere. Già quando ho iniziato questa carriera mi sono accorto che non avrei mai fatto un concerto a San Siro ma, allo stesso tempo, che non sarei sparito dalle scene». Poi l’attacco. «Oggi la mia categoria è terrorizzata dall’eventualità di perdere consensi. Perciò generalmente nessuno prende posizioni nette e magari impopolari. Per quasi tutti è meglio fermarsi a dichiarazioni generiche del tipo abbasso la guerra che vanno sempre bene».
«Non sono complottista»
Ruggeri, è “complottista”? Gli chiede il giornalista e lui risponde: «No, ho semplicemente detto fin da subito, credo fosse l’aprile del 2020, che non possiamo precluderci il piacere di vivere per la paura di morire. Leggevo un libro sulla peste a Milano, quella raccontata dal Manzoni. Una lunga epidemia devastante. A un certo punto, la gente disperata ha iniziato lo stesso a uscire di casa, quasi a voler significare che la fine del virus è nella testa di tutti noi». E infine. La rivedremo al Festival di Sanremo? «Se venissi, magari avrei delle buone critiche dalla stampa, ma poi non cambia nulla. Ora sono i Sanremo di quelli con i followers, con lo streaming».