Eurovision, clamorosa bocciatura di Roma. L’impianto candidato dal Comune non ha i requisiti

24 Ago 2021 20:58 - di Davide Ventola
Eurovision

A sorpresa Roma è già fuori dal ballottaggio per ospitare Eurovision song contest. La Capitale era tra le 17 città italiane candidate ad ospitare il grande show europeo, che sarà in Italia grazie alla vittoria dei Maneskin. 

In corsa restano Milano (che ha messo a disposizione il Forum di Assago e il Palazzo delle Scintille), Torino (Pala Alpitour) e Bologna (Unipol Arena) e anche Rimini (Rds Stadium) e Pesaro (Vitrifrigo Arena). 

Eurovision, ennesima figuraccia per la Capitale

 

«Mentre qualche Consigliere grillino, forse preoccupato di dover tra non molto tornare nell’anonimato, continua ad affermare, tra post deliranti sulla sua pagina Facebook e lanci di agenzie, che a Roma va tutto bene e che la città ha riacquistato quel prestigio che mancava da sempre e mentre il Sindaco Raggi si preoccupava, tanto per cambiare, di fare una passerella in Campidoglio con i Maneskin da dare in pasto ai social e alle telecamere, le altre città preparavano i dossier. La conseguenza è che la nostra città resta fuori dalla corsa per l’Eurovision Song Contest che sarà ospitato in un’altra città italiana. Come dimenticare il tweet del Sindaco Raggi dove affermava che ‘Roma è il palcoscenico perfetto per rilanciare la sfida». Lo dichiara Francesco Figliomeni consigliere di Fratelli d’Italia e vice presidente dell’Assemblea Capitolina.

Figliomeni: “Conferma l’incompetenza a 5 Stelle”



«Con i Cinque stelle al Campidoglio – afferma Figliomeni – Roma è divenuta il palcoscenico perfetto per le occasioni mancate. L’ennesima brutta figura, l’ennesima occasione persa per la nostra città dovuta all’incompetenza, all’inconcludenza e alla mancanza di autorevolezza di questa armata brancaleone sempre molto attiva sui social ma disconnessa dalla realtà in cui versa la nostra città. Cari romani, coRAGGIo manca poco”.

Eurovision, una prova d’incompetenza a 5 Stelle


La Raggi affida la sua difesa al suo assessore allo Sport, Turismo e Grandi eventi. Veronica Tasciotti è una wedding planner con zero esperienza politica o amministrativa. È specializzata nell’organizzare matrimoni per i turisti cinesi. Ma nell’organizzazione di “grandi eventi” sta facendo pratica ora.

«Abbiamo lavorato giorno e notte per ospitare a Roma l’Eurovision Song Contest – dice la Tasciotti – tanto che il progetto presentato per candidare la Capitale ha riscosso il plauso della Rai e dell’Ebu, l’Unione europea di radiodiffusione che supervisiona l’organizzazione del festival. L’unica struttura cittadina rispondente a tutti i criteri tecnici era la Fiera di Roma, la cui altezza del soffitto – per qualche metro, purtroppo – non era conforme allo standard richiesto». 

La gaffe della giunta Raggi: candidata una sede con altezza insufficiente

Raggi e i suoi tecnici hanno infatti presentato un solo sito agli organizzatori dell’Ebu (Unione Europea di Radiodiffusione). Il padiglione della Nuova Fiera di Roma non risponde ai requisiti richiesti, fra cui l’altezza minima. Un sito quindi bocciato già in partenza. Il Palazzo dello Sport dell’Eur avrebbe avuto, con qualche adattamento, le caratteristiche necessarie, ma non è stato incluso nella lista del Comune di Roma per l’Ebu, a causa di precedenti prenotazioni nel periodo di svolgimento dell’Eurovision Song Contest, a maggio.

 

L’assessore M5s: “Non abbiamo impianti per ospitare grandi eventi”

«Gli organizzatori ci hanno scritto, complimentandosi per la bontà della nostra proposta e per l’impegno profuso nel cercare una soluzione alternativa, che purtroppo, in termini di impianti, non c’era. Ciò detto, era nostro dovere proporre la Capitale per l’edizione 2022 dello show, e abbiamo fatto tutto quanto in nostro potere per concretizzare quest’omaggio ai Maneskin, e alla nostra città. Li ospiteremo al Circo Massimo il prossimo luglio 2022, per far sentire loro il calore e l’abbraccio di Roma. Siamo fieri di questa band romana che ha riportato l’Eurovision in Italia, perché tutto il Paese riparte con i grandi eventi. Ed è ciò che conta».

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