FdI contro la Raggi: «Levateje er vino, la sua prosopopea ha oltrepassato ogni limite»
«Siamo rimasti sconcertati dalla prosopopea della Raggi che affermava di “essere l’unica in grado di far correre Roma”. E addirittura di avercela fatta a rimettere tutto in sesto». Lo dichiara Francesco Figliomeni, consigliere di FdI e vicepresidente dell’Assemblea Capitolina. Dinanzi a una “sindaca” del genere viene in mente « la famosa battuta del grande attore Riccardo Garrone in “Vacanze di Natale”. Ossia “levateje er vino”. Questa battuta calza a pennello!».
La Raggi ha ridotto Roma ai minimi termini
«Ma la Raggi vede come è ridotta la città? La gare fatte quasi a fine consiliatura vengono tutte bocciate dal Tar Lazio. L’ultima quella sul verde. O come dimenticare il bando per l’acquisto di trenta treni della metropolitana che, a fine luglio 2021, è slittato per la seconda volta per uno sbaglio sul bando. Vogliamo parlare della botticelle? Tre ordinanze, tre sonore bocciature dal Tar. Le società partecipate di Roma Capitale? Pesano come un macigno le 154 pagine della Corte dei Conti in cui parla di una gestione approssimativa e superficiale».
La vergogna dei rifiuti nella Capitale
Immondizia dappertutto, i rischi per l’emergenza sanitaria in città. «Due parole sulla gestione dei rifiuti a Roma? La differenziata che doveva essere nel 2021 al 70% e che invece è cresciuta, in cinque anni, di soli due punti passando dal 43% al 45%. Mentre sono cresciute a dismisura le poltrone in Ama. E come tacere dinanzi alle indegne condizioni della raccolta di rifiuti a Roma».
«Le parole della Raggi sono deliranti e arroganti»
«Potremmo continuare all’infinito per smontare le deliranti e arroganti affermazioni della Raggi. Ma la verità è una sola, ossia che Roma è indietreggiata su tutto. La smetta il sindaco con questa propaganda offensiva dell’intelligenza dei cittadini romani, chieda scusa e colga l’occasione per iniziare a preparare gli scatoloni. Roma merita sviluppo e competenza. Chiediamo a tutti i romani di pazientare, coRAGGIo manca poco!».