Feltri: “I progressisti ubriachi credono nella balla dei talebani buoni. Finiamola, sono peggio del Covid”
Vittorio Feltri e la “balla” sui talebani “buoni”. Un editoriale su Libero del direttore più virulento che mai sgombera il campo dalle panzane, dalla “favola bella”: “I progressisti ubriachi che credono alla balla dei Talebani buoni”, tuona nell’articolo di prima che campeggia sotto il titolo “la balla dei Talebuoni“, felice e irridente neologismo. Si sta vedendo in queste ore come i nuovi padroni dell’Afghanistan stiano “rassicurando” la popolazione: a suon di spari sulla folla. Molti commentatori “si fidano” e scommettono sulla svolta moderata espressa a parole dai talebani. Ma smentita a tempo di record.
Feltri: “Talebani più gravi del virus”
Feltri commenta che nel bel mezzo della pandemia in cui tutti siamo “condannati a vivere con la paura di crepare è successo qualcosa che sembra ancora più grave dell’avvento del virus. Mi riferisco ai casini inenarrabili dell’Afghanistan dove i talebani si sono nuovamente impadroniti del Paese, incapace di tutto tranne che di coltivare oppio e venderlo al mondo intero a prezzi esorbitanti; impestando con la droga miliardi di maschi e femmine fragili o viziosi, giudicate voi”. Fa dunque un ritratto della realtà, alla sia maniera: “ I talebani hanno una dote: la grande maggioranza di loro è analfabeta e se ne gloria. Si affida alla sharia, un insieme di norme parareligiose da rispettare alla lettera, chi le vìola rischia la pelle. In base ai dettami islamici, è noto, le donne hanno lo stesso valore di stracci e come tali vengono trattate, prive di ogni solidarietà perfino delle femministe nostrane e un po’ tonte“.
Feltri: “Non sbaglia chi teme che tra i possano arrivare terroristi”
Prosegue Feltri nella ricostruzione del disastro su cui ha sbattuto l’Occidente: “…inutili o tentativi (velleitari) di esportare a Kabul un simulacro di democraziai”. “Kabul è stata assediata e occupata dai fanatici i quali hanno promesso di non torcere un capello ad alcuno. Col cavolo. La sola presenza dei barbuti nella capitale ha gettato nel più tetro sconforto, altro che il Covid, qualsiasi cittadino”. E ora una folla di disperati cerca di lasciare il Paese: gli aerei sono presi d’assalto. È in atto un movimento di massa che mira a emigrare in Occidente”. La tragedia ha una ripercussione immediata: il dramma dei profughi. E i nostri politici hanno subito iniziato a litigare. “Naturalmente l’Italia, come il resto dell’Europa, è disponibile ad accogliere i fuggiaschi – scrive Feltri- . Ma quanti sono e chi sono? Salvini, e non ha torto, dice di ospitare volentieri mamme e bambini: tuttavia teme che nel mucchio degli immigrati afghani vi siano pure dei terroristi, di cui francamente non abbiamo bisogno”.
“Già siamo pieni di stranieri che se ne fottono della Lamorgese”
“A costoro preferiamo il virus che almeno si fa uccidere facilmente dai vaccini. Già siamo pieni di stranieri che se ne fottono della Lamorgese e seguitano a sbarcare allegramente sulle nostre coste, ci manca soltanto di ospitare una quantità industriale di maomettani per completare l’opera di distruzione”. E’ il tema del momento e Feltri lo c’entra in pieno in modo diretto ma franco.